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Vicenza, il consiglio approva il progetto Tav, la protesta: "Complici della devastazione"

Il progetto ha un costo di 804,1 milioni di euro, quasi un milione in meno rispetto alla proposta precendente e prevede lavori per 5 anni e mezzo. Protesta dei No Tav dalla Basilica Palladiana

Dopo sei ore di dibattito, il consiglio comunale di Vicenza, giovedì, ha approvato il nuovo progetto per la linea ad alta velocità, che, come noto, prevede il potenziamento della stazione di viale Roma e l'edificazione di una fermata in Fiera. 

Il progetto ha un costo di 804,1 milioni di euro, quasi un milione in meno rispetto alla proposta precendente e prevede lavori per 5 anni e mezzo; ad approvarlo è stata compatta la maggioranza, (Tosetto astenuto), Nani del Gruppo misto, mentre l'hanno bocciato M5S e Sel. Astenuti Idea Vicenza, Forza Italia e Ncd. 

Nella proposta per RFI, sono incluse le cosiddette compensazioni: il filobus da Ponte Alto a via Zamenhof, la strada dell'Arsenale, da viale dell’Industria all'edificio omonimo, da dove sarà interrata, all'altezza di via Rossi, per riaffiorare in viale Verona (il cavalcavia di Ferreto de Ferreti sarà demolito) e giungere alla stazione. Previsti anche un nuovo viadotto con passserella pedonale e  il prolungamento di via Martiri delle Foibe fino a viale della Serenissima. 

Inevitabile, nel corso della seduta, l'ennesima protesta dei No Tav, Comitato Popolare Ferrovieri in testa, formato dai cittadini del quartiere dove la Tav sarà più impattante; alcune decine di persone sono salite in Basilica e hanno affisso uno strscione accusatorio: "Con questo voto vi rendete complici della devastazione di Vicenza"

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