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Vicenza, Donazzan in visita al San Pio X: "Solidarietà agli agenti"

L'assessore regionale ha voluto esprimere la sua vicinanza agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria e al personale civile che lavora nella struttura

L’assessore regionale Elena Donazzan è stata venerdì in visita al carcere di Vicenza “perché sentivo - ha dichiarato - il dovere di esprimere la mia vicinanza agli uomini e alle donne della polizia penitenziaria e al personale civile che lavora nella struttura. Ho conosciuto persone straordinarie come il dottor Fabrizio Cacciabue, direttore dell'istituto di detenzione, e il dottor Giuseppe Testa, comandante del corpo di polizia. Nel dialogare con loro alcuni numeri emersi mi hanno subito colpita ma purtroppo non mi hanno sorpresa: la penitenziaria a Vicenza soffre una carenza di organico di quasi 50 uomini e nella casa circondariale ci sono oltre 200 detenuti, con un sovraffollamento ben al di sopra della capienza”.

“Questo significa - ha sottolineato l’Assessore - che gli operatori impegnati quotidianamente per garantire l'ordine e la sicurezza della struttura, lavorano in condizioni difficili, soprattutto dal punto di vista dello stress psicologico. Hanno a che fare ogni giorno non solo con la sorveglianza ma anche con le intemperanze dei delinquenti, il 70% stranieri, che si rendono protagonisti di atti di aggressione, anche solo verbale, nei confronti del personale, o di autolesionismo, in un contesto allucinante”. "Molti agenti – ha proseguito Donazzan - provengono dalle regioni del sud ed è evidente che, a fronte di tutto ciò, abbiano fatto una scelta di vita chiara e di sacrificio, lasciando la propria terra di origine per indossare una divisa e servire lo Stato, quello stesso Stato che oggi dovrebbe impegnarsi di più per garantire loro condizioni di lavoro migliori e adeguate alla loro professionalità".

"Un'altra cosa mi ha colpito – ha evidenzia Donazzan -: in ogni ufficio ho visto foto di Falcone e Borsellino e questo dimostra su quali valori si fondano le azioni di questi uomini e queste donne. Sono gente per bene che va difesa e da assessore regionale, sulla base delle mie competenze, farò di tutto affinché questo avvenga con corsi di formazione ad hoc che valorizzino la loro professionalità". "Nel carcere inoltre con uno specifico programma di lavoro-produzione nel settore della panificazione, e al contempo di formazione professionale, solo per fare un esempio, sono stati finora 101 i contratti di lavoro stipulati e 150 i tirocinanti. Questi lavoratori, che sono detenuti in fase di rieducazione, sono remunerati. Non condivido - chiosa Donazzan - perché con il lavoro queste persone dovrebbero ripagare la società per le malefatte commesse".

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