Tribunale di Schio: pensiamo anche ad un "piano b"
Condividiamo in pieno lo sforzo che il sindaco Luigi Dalla Via anche stamattina sta mettendo in atto - unitamente ai sindaci di Thiene e Valdagno - per "salvare" il tribunale di Schio.
È altresì importante che si possa e si debba cominciare a pensare seriamente - non tanto come alternativo, ma complementare a quanto si sta facendo - ad un possibile piano B per garantire comunque ai cittadini del territorio dell'Alto vicentino di poter usufruire di un sistema giustizia moderno ed efficiente. - così Alberto Bressan capogruppo del PDL in Consiglio comunale a Schio.
In tal senso ritengo vada fatta innanzitutto una seria riflessione sulla figura del giudice di pace presente nei tre comuni di Schio, Thiene e Valdagno anch'essa sotto la lente del ministero che ne ha previsto un taglio significativo: ne "rimarrà in vita" a livello nazionale circa uno su otto.
In questo senso credo che i sindaci dell'Alto vicentino potrebbero immaginare la possibilità di accorpare in un unico ufficio - il pericolo è che anche queste figure finiscano per venire assorbite dal tribunale di Vicenza - i giudici di pace di Schio, Thiene e Valdagno cercando comunque di salvarne anche la presenza nel territorio dell'Alto vicentino e quindi più vicino alle comunità locali e ai cittadini.
Altro discorso riteniamo andrebbe fatto sulla possibilità che anche gli enti locali hanno di puntare sull'istituto della mediazione civile che sempre più sta prendendo piede a livello nazionale.
Una forma di giustizia più "leggera", con tempi e spese per i cittadini e le imprese infinitamente minori. In tal senso - e questo potrebbe costituire un buon punto di partenza - il Consiglio comunale di Schio ha già approvata un ordine del giorno del PDL in cui si considerava questo strumento - così come dice la legge che l'ha istituito - la vera novità e il futuro della giustizia civile in Italia.
In tal senso i sindaci dell'Alto vicentino ritengo possano oggi - visto quanto sta accadendo - pensare seriamente - conclude Alberto Bressan - di istituire un organismo di mediazione come una valida alternativa da offrire ai cittadini in tema di giustizia civile la cui lentezza - come è noto - oltre a creare frustrazione nei cittadini, costituisce un fattore di minore competitività per le nostre aziende. Scoraggiando - e la cosa non è oggi trascurabile - possibili investimenti e afflussi di capitali da fuori, convinti magari dall'efficienza produttiva del nostro sistema, ma terrorizzati da una giustizia civile completamente bloccata.
Schio, 22 giugno 2012