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Tangenti Mose: la vicentina Lia Sartori torna in libertà

Dopo tre mesi di condizionale, l'importante politico del centro-destra può uscire di casa e anche espatriare. La procura non ha chiesto il processo immediato che avrebbe allungato i termini della carcerazione preventiva, scaduti ieri

Anche Lia Sartori, dopo tre mesi di arresti domiciliari per lo scadalo Mose, torna in libertà. Come per l'imprenditore Enrico Maltauro, coinvolto nelle tangenti Expo, sono scaduti i termini di carcerazione preventiva. La procura infatti non ha chiesto il processo con rito immediato e il giudice ha concesso anche il diritto all'espatrio, non ritenendo che vi sia pericolo di fuga. 

Sartori era stata arrestata il 2 luglio scorso, con l'accusa di aver ricevuto finanziamenti illeciti da parte di alcuni imprenditori coinvolti nel Consorzio Venezia Nuova, ipotesi respinta sempre con forza dalla potente alleata ed amica di Berlusconi e Galan. Colpita anche da un doloroso lutto famigliare, secondo quanto riporta Il Giornale di Vicenza, ora attende con serenità il processo e si augura una "vita normale". 



 

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