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Tagli, Zaia: "Comuni di confine gestiti dalle provincie autonome"

Zaia tuona contro la decisione del governo Monti di sopprimere l'Odi, che amministrava i fondi per attenuare le differenze tra i comuni veneti al confine con il Trentino Alto Adige

Luca Zaia tuona contro l'ennesimo provvedimento del governo Monti, questa volta contro i comuni di confine, tra cui Asiago e Recoaro: "Un governo amorale e indifferente rispetto agli effetti delle sue decisioni, ha deciso che 94 comuni del Veneto e alcune centinaia di migliaia di cittadini veneti che già vivono nella delicata situazione di comunità di confine con province a statuto speciale, saranno, di fatto, gestiti da tali province, le stesse da cui dovrebbero invece essere tutelati. Analogamente il decreto stabilisce per i comuni lombardi. Si può dire che Monti smonta la montagna del Nord". 

"Questo è l'effetto - spiega il presidente Zaia - dei commi 21 e 22 dell'articolo 12 del decreto sulla revisione della spesa che, con cinismo o, più probabilmente, per ignoranza della materia su cui si legifera, sopprime l'Odi, l'organismo di indirizzo che gestisce i fondi per lo sviluppo dei comuni di confine. Questo organismo - a costo zero per quanto riguarda le spese - gestiva circa 80 milioni di euro, che rappresentano la somma necessaria ai comuni veneti confinanti con le province di Trento e di Bolzano, per attenuare le differenze tra cittadini che appartengono allo stesso Stato, ma hanno trattamenti diversi per via delle specialità confinanti. Fino a oggi queste risorse venivano ripartite sulla base di progetti che rappresentavano un modo paritario e trasparente per ottenere una sorta di risarcimento da parte dello Stato a favore di quelle comunità". luca-zaia-4_3_original

"Da oggi, incredibilmente - spiega -, saranno proprio Trento e Bolzano a decidere per i comuni del Veneto e per quelli lombardi. Stiamo parlando di piccoli comuni di montagna in profonda sintonia con le Regioni e il territorio cui storicamente appartengono da sempre. Comunità che si sentono - e che sono - venete o lombarde e che avevano pronti i propri progetti, la cui scadenza è fissata per il 16 luglio. Ora che succederà? Nel caso del Veneto 94 comuni e centinaia di migliaia di cittadini brancolano nelle tenebre volute dal Governo. E' ovvio che si accentueranno le disparità e le diseguaglianze tra cittadini e che sarà tolta a una porzione non piccola delle nostre comunità la boccata d'ossigeno che questi fondi rappresentavano."

"Non siamo disposti - conclude Zaia - a cedere sovranità, ad abbandonare i nostri concittadini e a far controllare ad altri i denari dei nostri progetti. Ricordo, infine, che attribuendo a Trento e a Bolzano la possibilità di decidere per i veneti e i lombardi, si sta violando il principio sancito agli albori del liberalismo: 'no taxation without representation' e, a rendersi protagonista di questo golpe è il generale in capo dei liberisti, il professor Mario Monti. E' una filosofia, la sua che, ancora una volta penalizza il Nord e che non possiamo accettare".

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