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Sara Cunial, la deputata no vax bloccata all'ingresso della Camera: "Chiederemo annullamento del voto"

La vicentina si è rifiutata di fare il tempone e non ha partecipato alla prima votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica

Sara Cunial, deputata del gruppo Misto, lunedì è stata fermata dagli assistenti parlamentari all'ingresso di via della Missione, la strada che costeggia Montecitorio. L'ex parlamentare del Movimento 5 stelle non ha partecipato alla prima votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica perché non è in possesso del green pass semplice, indispensabile per entrare alla Camera.

"La mia assistita, è l'unico parlamentare della Repubblica italiana a cui viene impedito di votare" spiega all'Adnkronos Edoardo Polacco, avvocato della deputata no vax Sara Cunial. "In questo momento sta chiedendo i dati di chi le impedisce di votare ai fini di presentare querela e ha già preannunciato che nel caso non la facessero votare chiederà l'annullamento dell'elezione del Presidente della Repubblica per 'votazione imperfetta'. Le hanno impedito di votare nel parcheggio di via della Missione perché non ha il green pass e sta bene, mentre i parlamentari che sono senza green pass e stanno male possono votare. Una 'leggera' differenziazione non giuridica" conclude l'avvocato di Cunial. Cunial non potrà votare neppure nella postazione riservata ai grandi elettori positivi o in quarantena allestita nel parcheggio della Camera.

“Non far votare un cittadino prima ed un parlamentare poi perché sano è un affronto alla democrazia, alla legge e alle istituzioni – ha spiegato Cunial – Possono votare i malati, possono votare i positivi, possono votare i vaccinati, purché piegati al regime e alle sue insensate regole. A questo serve il green pass, a certificare chi, in un modo o nell’altro, si prostra. Non ci sono altre motivazioni. In caso contrario mi sarebbe permesso il voto dall’auto come a tutti gli altri esclusi dall’Aula – prosegue – Io comunque oggi alle 16.00 mi presenterò negli spazi preposti all’esterno di Montecitorio per fare il mio dovere di parlamentare eletto democraticamente dal popolo italiano e annuncio fin da ora che querelerò ogni persona ed istituzione che mi impedirà di esercitare il diritto costituzionale di votare il presidente, che si tratti del commesso alla porta o del presidente Fico. Sono altresì pronta – conclude – a chiedere l'annullamento delle elezioni del presidente della Repubblica se mi verrà fatta saltare anche solo una chiama”.

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