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Referendum, l'amministrazione di Vicenza vota quattro "sì"

Il sindaco di Vicenza Achille Variati voterà sì a tutti e quattro i referendum del 12 e 13 giugno prossimi. Lo ha annunciato questa mattina a palazzo Trissino a nome anche della giunta. Particolare attenzione ai quesiti sull'acqua

Quattro "sì" per la Giunta del capoluogo, nella consultazione referndaria del prossimo fine settimana
Il primo cittadino oggi è entrato nel dettaglio di ciascun quesito referendario, a partire dal nucleare . “Lasciando perdere persino le catastrofi di ieri, Chernobyl, e di oggi, Giappone – ha argomentato Variati -, peraltro non ancora risolti e drammaticamente eloquenti su cosa può succedere in questi impianti quando qualcosa non dovesse funzionare, guardo anche ad altri Paesi, come la Germania che ha detto no al nucleare. Sono del resto ancora irrisolti i gravi problemi tecnici di dove depositare le scorie radioattive e di come si dismette una centrale nucleare. Questi punti di domanda pesano troppo sulle teste dell’umanità di oggi e di domani per ragionare solo in termini di quanto costa costruire una centrale nucleare e di quanto risparmio garantirebbe”.

Sul legittimo impedimento , il sindaco di Vicenza ha dichiarato: “Non ho interesse a percorrere strade contro questo o quell’altro governante. Penso però che la legge deve essere uguale per tutti senza alcun privilegio né economico né politico: siamo tutti cittadini e c’è chi, volontariamente, si presta per essere uomo pubblico, per cui non vedo perché debbano esserci differenze davanti alla legge”.

Sui due quesiti che riguardano l’ acqua Variati è andato più a fondo, dato che, come ha sottolineato lui stesso, “è un tema che ci tocca nel vivo, con importanti implicazioni a livello locale, e che vede noi sindaci compartecipare alle gestioni pubbliche dei nostri acquedotti e delle nostre depurazioni”.
L’acqua è un bene comune – ha continuato Variati - ed è opportuno che tali beni abbiano il controllo totale da parte del pubblico. A differenza del privato, infatti, che investendo un proprio capitale mira ad una remunerazione, non è detto che su servizi essenziali come l’acqua il pubblico debba ricercare a tutti i costi un certo tipo di remunerazione, che andrebbe ad influire sulla qualità del servizio e sui costi”.

“Nella nostra comunità vicentina, poi – ha sottolineato il sindaco -, non accettiamo lezioni di efficienza: abbiamo fatto notevoli investimenti pubblici, abbiamo tariffe finali assolutamente concorrenziali anche a livello europeo, registriamo livelli di dispersione dell’acqua tra i più bassi d’Italia, la qualità dell’acqua è ottima. E abbiamo importanti piani di investimento per gli anni a venire, che se sono entrati in crisi è proprio per l’incertezza verso il futuro dovuta alla stessa norma. Dato quindi che il parlamento non è riuscito a risolvere il problema, è giusto che lo facciano i cittadini attraverso il sì a questi due referendum”.
Il sindaco Variati ha inoltre fatto appello agli altri sindaci affinchè sostengano il sì ai referendum, soprattutto nei confronti della questione dell’acqua, al di là dei colori politici e delle divisioni tra centrodestra e centrosinistra.

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