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Incontro in Regione sui Pfas, Cristina Guarda: “Ci sono migliaia di famiglie a rischio"

La consigliera della lista AMP ha commentato l'appuntamento a a Palazzo Balbi tra l'assessore alla sanità veneta e una delegazione di famiglie che vivono nella cosiddetta zona rossa

“C’è una fetta importante della popolazione veneta che deve fare i conti con i rischi di patologie cardiovascolari, tiroidee, della maternità e neonatali. E questa mattina hanno ribadito all’assessore Coletto le loro preoccupazioni e la loro sofferenza a causa dell’inquinamento da Pfas”. A dirlo è la consigliera della Lista AMP Cristina Guarda al termine dell’incontro a Palazzo Balbi tra l’assessore alla Sanità e una delegazione di famiglie che vivono nella cosiddetta zona rossa.

“Ho organizzato questo appuntamento per far raccontare direttamente da loro, dai genitori e dai ragazzi, il disorientamento e l’ansia dovuta ad alcune falle nel sistema del monitoraggio e alla mancanza di comunicazione su cosa fare per tutelarsi maggiormente - ha spiegato la politica martedì con una nota -tutto ciò non nell’ottica di uno scontro con la Regione, ma con la voglia di superare il problema assieme".

Guarda spiega di avere avuto dalla Regione garanzia del prosieguo del monitoraggio nella fase di cura delle patologie rilevate e plasmaferesi per i casi con concentrazioni più alte e sono stati spiegati i passaggi da seguire. "Ma il monitoraggio in sé non è sufficiente - aggiunge - occorre un confronto diretto con questi cittadini, non basta una semplice lettera recapitata a casa con i risultati delle analisi, senza sapere come leggere quei dati né a chi rivolgersi. Ho chiesto inoltre che si prosegua anche con una precisa formazione dei medici di base, così da aiutare la popolazione a comprendere meglio la situazione e comportarsi di conseguenza. Durante l’incontro abbiamo poi ribadito l’esigenza di elaborare linee guida per aiutare i cittadini, così come condiviso con il voto unanime di una mia mozione”.

Infine, la consigliera della Lista AMP ricorda: "le mamme hanno ancora una volta sottolineato la necessità di nuove fonti per l’acquedotto. Non è una novità, lo chiedono da quattro anni e noi lo stiamo proponendo da inizio legislatura. Speriamo di arrivare presto alla definizione di un calendario con gli obiettivi e venga fatta chiarezza su quali fonti, tra i quattro progetti presentati da Viveracqua”.

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