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Pedemontana, Berti e Fracasso: "Da Zaia mezze verità e si è contraddetto"

Da Pd e Movimento 5 Stelle piovono critiche sulla gestione dell'addizionale Irpef. Puppato: "I problemi rimangono irrisolti"

E’ la  perplessità  ad accomunare il capogruppo del Movimento 5 stelle veneto Jacopo Berti e quello del Pd Stefano Fracasso dopo il dietrofront del governatore Luca Zaia sull’addizionale Irpef destinata alla Pedemontana

Berti rimprovera a Zaia di aver tenuto il consiglio regionale all’oscuro della trattativa con SIS per arrivare ad evitare l’addizionale. Una “mancanza di rispetto” nei confronti dei veneti, come se Zaia “nascondesse le vicende nella sua manica in attesa di giocarle quando gli pare”.

Fracassso fa notare che lo spacchettamento del contributo di 300 milioni al concessionario è “esattamente quello che gli avevamo chiesto di fare due mesi fa e che ci aveva detto che non si poteva fare”. Quindi il capogruppo Pd vorrebbe che Zaia spiegasse perché oggi si può fare quello che prima non si poteva.

“Restano forti dubbi sulle valutazioni fatte al tempo visto che allora la capacità di indebitamento della Regione ci veniva detta in 80 milioni di euro e adesso è passata a 140”.

Sull’argomento è intervenuta anche la senatrice PD Laura Puppato, per la quale, aldilà della gestione del caso Irpef, le problematiche legate alla Pedemontana non cambiano di una virgola.

"Stiamo parlando di 300 milioni a fronte  di un rischio debitorio di 12 miliardi di euro - ricorda la Puppato - Gioire per l’addizionale Irpef mi sembra davvero un esercizio sterile, visto che comunque quei soldi usciranno da un altro capitolo del bilancio del Veneto, gira che ti rigira, dunque sempre dalle stesse tasche". 

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