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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Bassano del Grappa

Sede Pedemontana abusiva: «Comune blocchi i lavori o denunciamo»

L’annuncio del Covepa è arrivato ieri a margine della epifania della terra. Intanto il Pd chiede lumi a Zaia su come la Regione abbia risposto ai rilievi della Corte dei conti sul dossier Pedemontana

«Il comune di Bassano deve ordinare il blocco dei lavori al centro direzionale della Spv in zona Riva Bianca». A indirizzare un aut aut perentorio alla municipalità della città del Ponte è il Covepa, il coordinamento che si batte contro la realizzazione della Pedemontana veneta. Il monito è stato lanciato ieri durante «l’Epifania della terra», il tradizionale evento organizzato dai Beati costruttori di pace fondato dal padovano don Albino Bizzotto. Un evento che si è tenuto ieri proprio a Bassano, a pochi passi dal contestatissimo cantiere.

L’EVENTO

Più nel dettaglio ieri poco dopo le 14,00 alla periferia di Bassano del Grappa don Bizzotto ha celebrato la ormai tradizionale messa per «la Epifania della terra» (in foto la parte finale della messa). Si tratta di un appuntamento giunto ormai all’ottavo anno che affianca il momento della celebrazione religiuosa con quello della riflessione dedicata ai temi della natura, dell’ambiente e dei diritti umani. Durante la sua omelia Bizzotto ha parlato di uno dei temi a lui più cari, ovvero quello dell’unicum costituito tra vita, ecosistemi, natura, esseri umani. Concetti che hanno richiamato spesso i riferimenti presenti nella enciclica di papa Francesco I «Laudato si’».

L’AFFONDO DEL COVEPA

Ma come succede spesso in questa circostanza l’evento si trasforma in una occasione per parlare dello stato di salute dell’ambiente nel Veneto. E non è un caso che la messa sia stata celebrata a pochi passi del contro direzionale della Pedemontana in costruzione in zona Riva bianca a ridosso del Parco delle rogge. Si tratta di un’opera che, anche per le rivelazioni della trasmissione Report, sta scatenando una ridda di polemiche soprattutto in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Bassano Riccardo Poletto: davanti alle telecamere di Report aveva ammesso che l’opera fosse «in parte abusiva». Alla diatriba seguita a quella uscita, Vicenzatoday.it  ha dedicato diversi approfondimenti.

Ma adesso c’è una novità. «Siccome siamo in presenza di un abuso edilizio la cui esistenza è ammessa dallo stesso primo cittadino, è bene che quest’ultimo si adoperi perché i funzionari comunali ordinino il blocco dei lavori» ha spiegato ieri Follesa a margine della celebrazioni. Dichiarazioni che sono state condite da una ulteriore stilettata: «Poche ore fa abbiamo indirizzato al sindaco e alla sua amministrazione una formale diffida in questo senso. Se i mezzi e gli operai non si fermeranno, tempo un paio di giorni, procederemo con le denunce in sede penale. Non so se sia chiaro a quali rischi si esporranno i funzionari dell’amministrazione che dovessero risultare inadempienti. Vorremmo capire poi - rincara Follesa - se Poletto siai grado di comprendere realmente la gravità della situazione o se chi veramente in quella giunta tira i fili, ovvero il vicesindaco Riccardo Campagnolo, glielo abbia spiegato con parole semplici. Sono disponibile a confrontarmi pubblicamente con quei due, sempre che abbiano le palle per venire a discutere».

TAR: AL VIA LO SCONTRO CON LA SIS

Ieri però, in tema di Spv, ovvero della superstrada che dovrà connettere Montecchio Maggiore nel Vicentino a Spresiano nel Trevigiano, hanno parlato anche Daniela Muraro, che è appunto di Montecchio, nonché Osvaldo Piccolotto di Altivole. I due, che sono entrambi volti noti del «Comitato cittadini contro la Pedemontana», nel pomeriggio hanno ricordato che «il 23 gennaio presso le aule del tribunale amministrativo di Venezia, il Tar Veneto, ci sarà la prima udienza del procedimento che vede protagonista la Salini Impregilo. La multinazionale italiana delle costruzioni infatti è scesa in campo con un agguerritissimo pool di legali per chiedere che siano annullati i provvedimenti con i quali la progettazione e la costruzione della Pedemontana veneta sono stati assegnati all’attuale concessionario, ovvero al consorzio italo-spagnolo Sis.

Detto in soldoni Salini ritiene che l’ultima variazione della convenzione che regola i rapporti tra il concedente, ovvero la Regione ed il concessionario, cioé Sis, costituisca un atto che modifica sostanzialmente gli accordi precedentemente presi dai due soggetti e che quindi la gara pubblica vada rifatta in modo che tutti possano partecipare. I comitati hanno approfittato di questa situazione insinuandosi nel contenzioso grazie a quanto stabilito dalle regole del diritto processuale amministrativo. E sperano che le osservazioni che Piccolotto ed altri come il Codacons, hanno indirizzato ai giudici siano sufficienti per annullare interamente la gara grazie alla quale la Pedemontana fino ad oggi ha visto realizzare circa metà dell’opera. Definita da Piccolotto «un disastro ambientale che a brevissimo si trasformerà anche in un disastro economico poiché ogni rischio è stato accollato alla Regione Veneto».

ZANONI CONTRO ZAIA: «FUORI LE CARTE»

E ieri durante l’evento non meno preoccupato è apparso il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, trevigiano doc. Quest’ultimo interviene in merito al lunghissimo contenzioso avviato dalla Corte dei conti nazionale contro la Regione e la Sis proprio in tema di Spv. Contenzioso che nei mesi si è materializzato in una serie di gravi censure indirizzate a palazzo Balbi sia in materia di inopinati vantaggi che sarebbero stati accordati al privato nella definizione dei rapporti tra ente concedente ed ente concessionario, sia in materia di rispondenza del progetto ad alcuni requisiti in materia ambientale.

«Sappiamo - rivela Zanoni - che dopo una estenuante attesa la Regione ha inviato alla Corte dei conti le sue contro-deduzioni. Ora vogliamo sapere nel dettaglio in che cosa consista questa risposta perché noi - sottolinea il democratico che è uno dei leader nel Veneto dell’ala ecologista del suo partito - non l’abbiamo ancora vista. Per cui è bene che il governatore veneto della Lega Luca Zaia tiri fuori le carte. Soprattutto perché, come chiede la magistratura, siano resi noti i provvedimenti adottati contro quei funzionari responsabili di quel possibile danno erariale di cui proprio la Corte dei conti più volte ha parlato».

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