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Oltraggio alla Marina e a Vicenza, Bulgarini: "Ancora nessuna scusa dagli Usa"

A tre giorni dal grave gesto di un soldato di stanza alla Ederle, il vice sindaco denuncia che ancora nessuna autorità americana ha porto le scuse ufficiali - "Forse per l'esempio di Trump" - e prova con un appello in inglese

"Deve essere l'influenza di Trump, il presidente-bullo che sta facendo regredire il suo paese all'età dell'asilo. In più di tre giorni gli americani non sono riusciti a dire alla nostra città tre semplici parole: we are sorry".

Così il vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci denuncia il silenzio da parte delle autorità Usa: "Sono passati più di tre giorni dal gravissimo atto di devastazione fatto nottetempo da un soldato USA in uno dei monumenti più sacri della nostra città, la Loggia dei Capitanio, che ha visto questo energumeno sfasciare una mostra sulla storia della Marina italiana e, non contento, defecarci sopra. E ancora non sono arrivate le scuse da nessuno, né dal consolato USA né dalla base militare, con cui pure siamo stati in contatto in questi giorni a più riprese. Per una volta sono d'accordo col consigliere Daniele Ferrarin: l'assenza di scuse sta diventando ancora più grave, ancora più offensiva, ancora più insopportabile del fatto in sé". 


Bulgarini, però, prova un approccio costruttivo: "Faccio un ultimo tentativo. In lingua, così non ci sono scuse. Dear American friends, it's pretty easy: when one of your guys do something disrespectful, offensive, obnoxious, such as breaking into a monument, destroying symbols of military heroism and taking a dump all over a sacred temple of civic virtues, you do apologize. If the guy is a military, apologize twice. And if he's a soldier from a military base hosted in a friendly city of a foreign country, the very same city he offended with his behavior, make sure you do apologize fast.
It's been three days. We are still waiting. Come on, it's easy. Three words. WE ARE SORRY
."

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