Al centro del messaggio il contendere della base militare americana "Sito Pluto" di Longare (Vi). Oltre al progetto di ampliamento varato dal Governo americano, al momento bloccato per mancanza di fondi, la questione riguarda il disappunto delle istituzioni vicentine che hanno appreso la notizia solo dalla stampa: "in sfregio non solo ad ogni regola di cortesia, ma anche alla dignità delle autonomie locali". Un affronto che ha spinto i tre amministratori a rivolgersi a Napolitano per esternargli delusione e rammarico nei confronti di un Governo "che non rispetta democrazia, trasparenza e ruolo delle istituzioni locali".

 

"Siamo in area di demanio militare - sottolinea Schneck - per cui sappiamo che la giurisdizione spetta al Governo e che gli accordi vengono fatti a Roma. Ma visto che le ripercussioni cadono sul territorio che governiamo, é nostro diritto essere messi a conoscenza ed essere coinvolti, visto anche che la competenza urbanistica".  "Se il Governo - aggiunge - ha il potere di imporre una infrastruttura militare, a noi deve essere dato il diritto di riceverne un equo compenso, altrimenti corriamo il rischio della mancate compensazione come al Dal Molin". "Basta con i silenzi e l'omertà - tuona anche Variati - esprimo avversione verso il progetto del Sito Pluto che nasce dalla totale mancanza di rispetto per la comunità ospitante e provo grande irritazione per il trattamento che ci riserva il Governo italiano, sordo alle esigenze delle autonomie locali".