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Mafie nel Veneto, Pretto: "Più Stato e più credito alle imprese"

L'onorevole della Lega è stato recentemente eletto Presidente del Comitato per l’analisi delle procedure di gestione dei beni confiscati e sequestrati, organismo interno alla Commissione bicamerale di inchiesta sul fenomeno delle mafie

"Le organizzazioni criminali sono nate, si sono sviluppate e prosperano in quei territori dove lo Stato è assente. Le recenti operazioni dell'Antimafia in Veneto hanno dimostrato che lo Stato è assente anche da noi; non solo: anche le banche hanno lasciato soli i nostri imprenditori. Questi due fattori insieme hanno permesso che le mafie attecchissero anche qui". 

Così l'onorevole leghista Erik Pretto, fresco dell'elezione a Presidente del Comitato per l’analisi delle procedure di gestione dei beni confiscati e sequestrati, organismo interno alla Commissione bicamerale di inchiesta sul fenomeno delle mafie. Il Comitato, che lavorerà in strettissima collaborazione con l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, diventerà operativo nei prossimi giorni. 

"Noi abbiamo il dovere di difendere i nostri imprenditori dalla criminalità organizzata e per farlo dobbiamo essere presenti come istituzioni, per quanto riguarda la vigilanza, ma anche come facilitatori di accesso al credito. Non possiamo nasconderci che le mafie sono riuscite ad entrare nel nostro sistema, molto appetibile, grazie alla disponibilità di denaro, che finiva in prestito ai nostri cittadini, disperati perchè piegati dalla crisi e perchè le porte delle banche erano chiuse". 

Il denaro che è confluito nelle nostre imprese non è pulito: il riciclaggio e l'autoriciclaggio sono la seconda e la terza voce nella classifica dei reati mafiosi in Veneto, dopo l'estorsione. 

"Io credo che la società veneta, però, non sia stata penetrata dalla mentalità criminale, che è invece radicata in altri territori: credo che alcuni dei nostri cittadini si siano trovati in un sistema più grande di loro che hanno riconosciuto troppo tardi o non hanno riconosciuto affatto. E questo è un terzo problema: il veneto non possiede gli anticorpi. Non possiamo, quindi, parlare di omertà vera e propria: semplicemente il veneto è abituato a pensare al lavoro prima di ogni cosa. Ripeto: è nostro dovere difenderlo". 

A nome dei parlamentari leghisti veneti, Pretto ha infatti chiesto che venga organizzata al più presto una missione della Commissione parlamentare antimafia in Veneto, menre attende di mettersi materialmente all'opera alla guida Comitato. 

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