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Il caso Tosetto e la situazione in Agsm-Aim agitano la giunta

L'esecutivo della città palladiana capitanato da Francesco Rucco in queste ore deve fronteggiare una serie di dissidi interni alla maggioranza nella quale la Lega contesta l'abbandono di Fi da parte dell'assessore ai servizi sociali: frattanto la Cgil-Filctem chiede conto della situazione creatasi in seno alla municipalizzata berica dopo la fusione coi cugini scaligeri

A palazzo Trissino tira aria di burrasca sulla giunta capitanata dal sindaco berico Francesco Rucco. Il quale direttamente o indirettamente è tirato in ballo in due querelle distinte ma in qualche modo legate l'una all'altra. Nel primo caso la Filctem-Cgil chiede conto al capo dell'esecutivo dello stato della municipalizzata Aim, che una volta fusasi con la veronese Agsm sarebbe finita in una posizione ancillare rispetto a quest'ultima. L'altra partita riguarda un duro attacco del gruppo del Carrocio, che spara a palle incatenate contro l'uscita di Matteo Tosetto da Fi: uno dei partiti della coalizione di centrodestra che regge la maggioranza. Tosetto è l'attuale assessore ai servizi sociali. Le due prese di posizione si sono materializzate ieri 31 luglio con due distinti comunicati, uno del sindacato ed uno della Lega nord.

LE FRECCIATE DEL CARROCCIO
Le bordate più dure nei confronti della giunta sono quelle del Carroccio che nella nota vergata ieri non usa mezze misure: «Matteo Tosetto ci sta abituando a continui strappi alle regole e non si capisce se siano provocazioni o leggerezze. La prima delle sue perle inizia con l'informazione, a cose fatte, nei confronti del sindaco di Vicenza Francesco Rucco, ossia essersi fatto trasferire in forza all'Ulss 8, ente che ha come interlocutore istituzionale per il Comune di Vicenza proprio l'assessore agli Interventi sociali. È stato opportuno? Non ritiene Tosetto, che parla di valori e di coerenza, che chi guida quell'assessorato dovrebbe essere libero di rappresentare le istanze della città di Vicenza? Da dipendente Ulss avrà quella libertà di scelta e di movimento? Non è un'incompatibilità di diritto, è una questione di stile e d'opportunità, perché qualcuno potrebbe maliziosamente pensare che ha capitalizzato il suo ruolo per ricollocarsi professionalmente».

CIAMBETTI IL PESO MASSIMO
Questo è il pensiero dei consiglieri comunali Matteo Reginato, Roberto Ciambetti, Giorgio Gianello, Jacopo Maltauro e Franca Mattiello. La nota però va letta in filigrana perché nel gruppo a palazzo Trissino c'è anche Ciambetti, che di fatto è l'uomo forte del Carroccio nel Vicentino tanto che in Regione Veneto Ciambetti, uno dei pochi ammessi all'inner circle del governatore leghista Luca Zaia, è anche presidente del consiglio regionale.  Il che potrebbe far pensare che se Tosetto non farà un passo indietro, quale dipendente della Regione Veneto applicato all'Ulss 8, qualche nottataccia potrebbe presto passarla.

PARLA IL SEGRETARIO
Diversa invece è la questione posta dal sindacato. Giuliano Ezzelini Storti è il segretario provinciale di Filctem ovvero la sigla che in Cgil segue, tra gli altri, il ramo energia. In una nota dai toni arrembanti ma nella quale non mancano però le parole di apertura lo stesso Storti ieri aveva detto la sua in merito alla situazione che si registra nella multi-utility berica dopo la fusione con la cugina veronese Agsm. «Sui media locali - attacca il segretario - leggiamo con stupore le recentissime dichiarazioni del sindaco di Vicenza Francesco Rucco in merito ai risultati di bilancio conseguiti da Agsm-Aim. In quelle dichiarazioni viene valorizzata la fusione, tra Aim e Agsm, come perno dei risultati economici fin qui raggiunti. Lo stesso primo cittadino poi pone l'accento su 112 assunzioni come elemento di merito che costituirebbero un volano per i territori coinvolti. La domanda sorge spontanea: in che area geografica, in quali strutture dell'azienda, sono avvenute queste assunzioni?».

GLI UTILI STELLARI DELLE COMPAGNIE ENERGETICHE
Il dispaccio prosegue con alcune riflessioni dedicate alla congiuntura economica generale nelle quali però la Cgil comunque tende la mano al primo cittadino: «I risultati economici ostentati dal capo dell'esecutivo berico, ovvero gli utili schizzati verso l'alto di cui, per vero, si parla per tantissime società che si occupano della distribuzione di gas ed elettricità, sono il frutto della situazione contingente. La quale molto ha a che fare con la crescita dei prezzi delle forniture energetiche: basta leggere un qualsiasi quotidiano economico per capirlo».

MANO TESA AL SINDACO
Appresso la chiusa: «In ultimo al sindaco di Vicenza chiediamo di più. Deve essere pronto ad una maggiore collaborazione, anche con noi sindacati, nella sua veste di socio azionista pro-tempore pro quota di Asgm-Aim. L'obiettivo comune infatti dovrebbe essere quello di lavorare insieme affinché si possa registrare un deciso cambio di rotta rispetto ad alcune decisioni operate dai vertici aziendali che stanno danneggiando il futuro della sede di Vicenza nonché la qualità del servizio reso ai cittadini. Da Rucco è possibile avere questo aiuto? Noi ci speriamo ancora e ci rendiamo disponibili a collaborare».

DA COLOMBARA A DAMIANO TOMMASI
Le questioni poste dalla Cgil-Filctem per vero a palazzo Trissino hanno immediatamente trovato cittadinanza tra le fila dell'opposizione di centrosinistra, la quale lancia in resta, è partita all'attacco infilzando la giunta comunale. «All'inizio erano seicento. Poi sono scese a duecento. Oggi siamo a poco più di un centinaio, peraltro da verificare per quanto riguarda qualità e localizzazione. I numeri delle assunzioni in Aim promesse dall'inizio del processo di aggregazione con Agsm segnano un trend decisamente calante, nonostante le rassicurazioni e i proclami». Usa parole intrise nel curaro il consigliere comunale Raffaele Colombara del gruppo Grande Vicenza Quartieri al centro che stamani ha diramato una nota che in municipio sta già facendo rumore. Tra l'altro adesso la partita politicamente si complica. A Verona l'amministrazione da poco è finita in mano al centrosinistra. Che cosa succederà ora che nella città di Giulietta e Romeo gli interessi della parte veronese della multiservizio saranno portati avanti appunto dal centrosinistra mentre a parti invertite a Vicenza è il centrodestra a reggere le fila dell'esecutivo? Attualmente sono le incognite a dominare l'intero scenario politico anche perché lungo l'Adige sul punto il neo-sindaco Damiano Tommasi non si è ancora espresso.

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