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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Lega, lettera di Tosi ai ribelli: ci sono anche Dal Lago e Stefani

Ci sarebbe anche la canditata sindaco del Carroccio tra i destinatatri della missiva che il segretario veneto della Lega, Flavio Tosi, invierà ai contestatori. Tra loro anche Zaia

Ci sarebbero anche i nomi dell'ex triumvira Manuela Dal Lago e del big vicentino Stefano Stefani nella lista dei destinatari della lettera di richiamo che il segratario regionale del Carroccio Flavio Tosi invierà a chi ha "esternato su questioni interne al movimento, senza farlo nelle sedi opportune". Non solo: tra gli indirizzi pare anche quello di Palazzo Balbi, sede della giunta veneta. All'apparenza una normale "comunicazione" che ricorda che nella Lega - ha detto Tosi - vige la regola che le discussioni interne "si fanno all'interno, non interessano all'esterno". DAL LAGO CANDIDATA: "NESSUNO MI TIRERA' LA GIACCA"

Ad accendere però i fuochi mai sopiti tra le anime di un partito che non si è ancora ripreso dalla batosta elettorale il fatto che tra i destinatari del 'richiamo' ci sarebbe anche il governatore Luca Zaia, oltre ad altri big storici del Carroccio veneto: oltre a Dal Lago e Stefani, Gian Paolo Gobbo, Massimo Bitonci, avversario del sindaco di Verona per la segreteria veneta, e Gianantonio Da Re, ex segretario per oltre un decennio in terra trevigiana.

Ufficialmente i nomi nessuno li ha detti e non sarebbero stati pronunciati neanche durante la riunione di lunedì sera che ha portato di fatto all'espulsione del consigliere regionale Santino Bozza, da sempre critico della gestione Maroni-Tosi e reo di aver votato Pd. A dare una traccia però sui possibili destinatari è stato indirettamente anche lo stesso Tosi che laconico ha ripetuto: "arriverà a tutti coloro che mi risulta abbiano esternato alla stampa". Dopo il vistoso calo elettorale, Zaia durante un incontro con i giornalisti aveva mosso due secche 'contestazioni' alla segreteria a guida Tosi: la scelta delle liste dei candidati e l'uscita tre giorni prima del voto sul 'modello bavarese' quale strada per una Lega allargata. In quell'occasione, il governatore aveva detto "che sarebbe infantile trasformare un dibattito in un nuovo regolamento di conti. Se qualcuno pensa che nel mio partito non si debba dire ciò che si pensa si sbaglia".

Tosi oggi ha minimizzato la portata delle missive: "non è una questione di ribelli e non c'é nessun provvedimento disciplinare" e ha parlato di "un movimento compatto" proiettato verso la macroregione da costruite con Zaia e gli altri governatori leghisti. I focolai per tutta la giornata sono sembrati ardere però sotto le dichiarazioni di attesa e i 'no comment' - "attendo la lettera" ha detto Da Re, indicando però che le riflessioni post voto non possono essere lette "come un atto contro la Lega" perché "riflessioni ovvie rispetto a numeri che parlano chiaro". La tempesta di è invece scatenata nelle parole dell"ereticò Bozza. "Tosi cammina sopra un braciere. pensa di avere i chierichetti che lo seguono ma non è così. Ha sbagliato tutto. C'é la scissione se non si cambia"; e non "sarà di quattro gatti" ha promesso. Altro tono nelle parole del 'grande vecchio' Giancarlo Gentilini: "bene fa Tosi a richiamare, per adesso, queste pecorelle che si sono smarrite. Il buon pastore deve adoperare prima il richiamo e poi la frusta".

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