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Bressan, Pdl: "La casta del consorzio di bonifica"

Il capogruppo del Pdl a Schio chiede l'intervento della Regione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

"La Regione Veneto intervenga con forza. È verosimile che la neonata società Energia Veneta, neonata “creatura” controllata e  ultima costola del Consorzio di Bonifica Alta pianura Veneta, possa con i propri utili andare ad abbassare le bollette del Consorzio a carico dei cittadini, anche di quelli scledensi come dichiarato dal Presidente? È  possibile che ciò realisticamente accada, dal momento che per anni il Consorzio Medio Astico-Bacchiglione, poi assorbito in Alta Pianura veneta, ha ottenuto lauti profitti dalla produzione di energia elettrica che mai hanno prodotto una diminuzione reale delle bollette, ma che, al contrario, sono aumentate mediamente del 2% all’anno per i cittadini scledensi e del comprensorio consortile? Questi gli l’interrogativi che ho girato all’assessore regionale Conte e ai consiglieri regionali vicentini e veronesi".

Così esordisce Alberto Bressan capogruppo del PDL in consiglio comunale a Schio. "Mi auguro che la Regione scongiuri le peggiori, ma verosimili, previsioni che vedrebbero a capo della società Energia Veneta i soliti noti, creando di fatto una nuova figura al vertice della nuova società controllata che per stipendio e ruolo si configurerebbe in tutto e per tutto come un “secondo Presidente” del Consorzio Alta Pianura Veneta. In un momento di difficoltà estrema per i nostri concittadini scledensi e vicentini – continua il consigliere del PDL di Schio - credo che la creazione di un nuovo centro di costo vada in direzione diametralmente opposta a quanto sta facendo la Giunta Regionale del Veneto che, in questa prima fase di mandato, ha fatto della razionalizzazione degli  enti e delle società partecipate o controllate dalla Regione un cardine della propria attività politica".

"Se tutti i comuni, le Province e la Regione veneto stessa lavorano, in questo difficile momento congiunturale, con limiti di spesa stabiliti da un rigido patto di stabilità che obbliga a “salti mortali” per garantire i servizi ai cittadini – sottolinea Alberto Bressan - non è tollerabile che ancora ad oggi, questa un’altra riflessione che ho posto ai vertici regionali, il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, maneggi con tanta disinvoltura il denaro pubblico, non rispondendo a nessuno del proprio operato e si permetta decisioni quantomeno creative come la creazione di una nuova società controllata i cui utili, il passato è ancora lì a testimoniarlo, mai e poi mai andranno a diminuire la bollette, ma al contrario la gestione della stessa nuova società graverà di fatto sulle spalle dei cittadini. Non è forse meglio – questa la domanda a cui la Regione Veneto sarà chiamata a dar risposta – che il Consorzio Alta Pianura Veneta – oltre a litigare al proprio interno, ritorni a svolgere i compiti e le funzioni naturali di questa tipologia di enti? La cura, la tutela e la manutenzione del territorio penso dovrebbero assorbire tutte le energie di chi è al vertice di questo ente, visto anche quanto accaduto con l’alluvione dello scorso novembre, le cui moltissime “ferite” sono ancora in buona parte da sanare e che, sicuramente, la creazione di un questo nuovo “baraccone” e le relative “careghe”, non contribuiranno certo a farlo".

"Penso che la Regione veneto – conclude Alberto Bressan - debba seriamente porsi il problema se non sia  veramente il caso di “tagliare le unghie” al Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta i cui vertici - in questo caso l’espressione è quanto mai azzeccata – si sta comportando agli occhi dei cittadini come la peggiore delle caste. La Regione Veneto non lo permetta".  

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