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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Serafin pigliatutto: Rucco sulla graticola per gli incarichi fiduciari

A palazzo Trissino Ciro Asproso di Coalizione civica punta l'indice sulle prebende dello spin doctor del primo cittadino: e sotto traccia bastona Abalti, «eminenza grigia dietro molte operazioni» dicono i boatos al Capitaniato

C'è il rischio che i mille incarichi affidati dal sindaco berico Francesco Rucco allo specialista della comunicazione Alberto Serafin, pur maturati nel rispetto della norma, possano suonare come una ricompensa proprio a beneficio di Serafin il quale aveva curato la campagna elettorale dello stesso Rucco fino alla elezione di quest'ultimo nel 2018. È questo il succo di un attacco al alzo zero che il consigliere comunale di Vicenza Ciro Asproso (siede nei banchi dell'opposizione di centrosinistra fra le fila di Coalizione civica) ha distillato oggi 4 novembre sotto forma di interrogazione all'esecutivo cittadino della città del Palladio, esecutivo retto da una maggioranza di centrodestra che vede a capo il civico Rucco. «L'assenza di un codice di comportamento etico è tanto più evidente a Vicenza dove l’elezione di Rucco, prima a sindaco e poi a presidente della Provincia, ha prodotto una impressionante proliferazione di incarichi, tutti affidati ad un'unica società: Alquadrato srl e al suo amministratore, Alberto Serafin, che evidentemente, fin dalla scelta del nome, vuol farci capire quanto sia forte l’intenzione di moltiplicare per “n” volte le prebende derivanti dalla sua vicinanza con le stanze del potere».

Asproso però non si ferma e prosegue: «dall'essere consulente di Rucco nella campagna elettorale del 2018, Serafin si è trovato a svolgere un incarico di comunicazione in Aim per 15mila Euro; Viacqua gli versa 294mila Euro in tre anni per comunicazioni istituzionali; la Provincia ha scelto Serafin per le attività di Ufficio stampa e per una “Newsletter informativa” al costo 19.520 Euro. Tutto si sarà svolto nel rispetto delle procedure, sebbene in alcuni casi si è proceduto con l’affidamento diretto, ma ci sono almeno due domande che rimangono inevase. Non crede il sindaco che, sia pur in mancanza di norme cogenti, siano sufficienti delle basilari ragioni di opportunità per evitare la concentrazione di incarichi pubblici su di un’unica persona? Questo modo di operare, non legittima forse il sospetto che incarichi professionali e consulenze siano una forma di remunerazione occulta che ricade sulle spalle dei cittadini?».

Il j'accuse di Asproso è chiaramente indirizzato a Rucco e al suo spin doctor Serafin. Ma se si legge in filigrana il testo del consigliere si capisce che la bordata è indirizzata ad un nome che non compare nella interrogazione. Si tratta di Arrigo Abalti, vecchia volpe della politica berica che a palazzo Trissino quando il centrodestra governò tra i primi anni Duemila e il 2008 svolse l'incarico di assessore alla cultura. Abalti, lasciata la politica attiva in questi anni ha sfruttato la sua rete di relazioni a 360 gradi per re-inventarsi come esperto di consulenza e comunicazione nonché come imprenditore televisivo (è uno dei soci della televisione on-line TiViweb). Il che ne ha fatto un lobbista molto presente nei palazzi vicentini. Da tempo i rumors a palazzo Trissino dicono che dietro l'ascesa inarrestabile di Serafin ci sia lo zampino del sempreverde Abalti («una eminenza grigia dietro molte operazioni» si vocifera sotto il Capitaniato) il quale partendo dalla Dc dorotea e passando per il centrodestra berico ha attraversato in costante ascesa i cieli della Vicenza che conta.

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