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Spara ai ladri e viene condannato, Zaia: "Rivedere la legge"

E' intervenuto anche il presidente della Regione, Luca Zaia, sul caso di Ermes Mattielli, l'imprenditore condannato a risarcire due melviventi che stavano rubando del rame: "Necessario rivedere la legittima difesa"

"Il messaggio che deriva da questa sentenza è che da oggi i ladri, i malviventi, i malfattori, coloro che vivono abusando del lavoro e del patrimonio altrui possono stare tranquilli: c'é una legge dello stato che li difende. E' necessario rivedere le norme sulla legittima difesa". E' la posizione espressa dal governatore Luca Zaia a proposito della condanna di Ermes Mattielli, l'imprenditore di Arsiero che dovrà risarcire i due malviventi a cui aveva sparato mentre rubavano nel suo deposito.

Ora Mattielli giura "che non lo rifarebbe più" e si difende sostenendo "di non aver voluto uccidere, solo difendere la sua roba". Una colpa che gli è costata ora la condanna del tribunale di Schio ad un anno, con sospensione della pena, e ad un risarcimento provvisionale di 120 mila euro nei confronti dei banditi. Per il giudice è responsabile di lesioni e di aver supposto erroneamente di potersi avvalere del diritto della legittima difesa. "Andremo in appello" annuncia il suo legale, Maurizio Zuccollo, che aveva chiesto l'assoluzione.

I due ladri, Cris Caris e Blu Helt, 27 e 32 anni, con precedenti specifici per furto, si erano introdotti di notte nell'azienda per rubare dei ferri vecchi. "Ero disperato: avevo già subito una ventina di furti in tre anni. Quando me li sono visti venire contro armati di spranghe di ferro - si giustifica Mattielli - ho aperto il fuoco. Ho avuto paura, ero preso dal panico. Così ho premuto il grilletto". In effetti di colpi, secondo gli accertamenti degli investigatori, l'uomo ne avrebbe sparati più d'uno: Helt è stato raggiunto da sei proiettili alle spalle e alle braccia; Caris da nove che gli hanno trafitto addome e guancia.

"Lo so che istintivamente viene da prendere le parti del derubato - commenta il legale dei due nomadi, Andrea Massalin, che aveva chiesto inizialmente un maxi risarcimento di 500 mila euro - ma crivellare di colpi un individuo sorpreso a rubare, quando si potevano chiamare i carabinieri, è un arretramento della civiltà giuridica di un popolo"

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