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Il caso homeless e la sciarada di palazzo: il retroscena

Tra voci di corridoio e prese di posizione non facilmente leggibili da parte della giunta, la querelle scaturita dal caso dei presunti getti d'acqua indirizzati contro i senzatetto che dormono all'addiaccio (con tanto di smentita dell'esecutivo berico) non si sopisce

Si sta avvitando senza solzuione di continuità la polemica sulle politiche di assistenza al disagio sociale propugnate dall'amministarzione comunale di Vicenza. Ieri 9 febbraio con una nota piccata il primo cittadino Francesco Rucco (civico a capo di una giunta di centrodestra) e l'assessore al sociale (l'azzurro Matteo Tosetto) hanno spiegato di respingere al mittente le critiche di Welcome refugees, gruppo di volontari che in città assiste gli homeless.

Nella nota a quattro mani i due hanno ripercorso uno dopo l'altro i passi compiuti dalla giunta Rucco in materia di welfare da quando si è insediata: sottolineando gli sforzi compiuti e dando enfasi ai risultati raggiunti. Ora la partita si sta ingarbugliando perché è vero che Welcome refugees da tempo ha mosso alcune critiche nei confronti della amministrazione per le sue scelte di ordine pubblico come le multe agli homeless e a chi chiede l'elemosina. Tuttavia gli attivisti berici da tempo esprimono pubblicamente parole di apprezzamento proprio per le politiche sociali in termini di assistenza nei confronti di chi vive in situazioni di marginalità. Nonostante questo ieri il primo cittadino e l'assessore, il quale poi sono ad alcune settimane fa vestiva anche la casacca di vicesindaco, spiegavano senza giri di parole che a dispetto «di quanto vorrebbe far credere qualcuno... mai come negli ultimi anni l'amministrazione comunale ha potenziato i servizi e gli interventi per cercare di aiutare i senzatetto anche in riferimento alle conseguenze della pandemia. Il rispetto delle persone più deboli ed in difficoltà non è mai venuto meno e, anzi, gli sforzi sono stati moltiplicati». Una difesa che però ricalca proprio gli apprezzamenti all'amministarzione più volte espressi giustappunto da Welcome refugees.

E così la questione è divenuta, almeno apparentemente, paradossale proprio perché è da quando che il gruppo Welocme refugees è intervenuto sulla polemica dei cosiddetti innaffiamenti a danno dei clochard, che i volontari non fanno altro che esprimere parole di apprezzamento verso l'assessorato di contrà San Rocco. «Vorremmo far notare che questa amministrazione di centrodestra rispetto alla precedente di centrosinistra aveva rinforzato alcuni aspetti delle politiche sociali anche in modo innovativo... ». Così per esempio si espressero le volontarie Elena Guerra e Alessai Bacillieri quando Vicenzatoday.it a metà gennaio disvelò la querelle in corso. a tutto ciò si aggiunga la, almeno apparente, distensione in corso tra attivisti e giunta comunale di cui Vicenzatoday.it aveva dato conto ieri 9 febbraio.

Tanto che a palazzo Trissino le voci di corridoio hanno cominciato a moltiplicarsi. Voci secondo le quali i j'accuse selettivi di Welcome refugees sarebebro stati considerati dei veri e propri strali nei confronti del consigliere comunale di Fdi Nicolò Naclerio, sua una delega specfica per le «funzioni di studio, proposta e sviluppo di progetti specifici nell'ambito delle politiche per la sicurezza»: una delega che per alcuni suoi detrattori «costituirebbe la fonte primigenia di una politica securitaria forsennata» che in qualche modo avrebbe trovato una sponda anche in un elemento di spicco della giunta, ossia l'assessore alla valorizzazione del centro storico Silvio giovine, sempre di Fdi. Il quale da anni viene considerato molto vicino al mondo dei commercianti del centro, storicamente ben saldati alla galassia della «droite vicentina». Detto in altri termini questo gruppo di interesse avrebbe fatto sentire il suo peso elettorale su palazzo Trissino chiedendo ad alcuni settori dell'amministrazione misure «talvolta spicce» per fronteggiare il problema dei clochard che di tanto in tanto popolano alcune zone del centro: il che causerebbe disagi e fastidi sia presso la popolazione che presso le botteghe.

Ed è proprio in questo contesto che andrebbe letta la presa di posizione di sindaco in una con l'ex vice: ossia si potrebbe trattare, questo ancora secondo i boatos di palazzo, della risposta distillata, forse un po' controvoglia, ad una richiesta, spedita dai mittenti per vie riservate, tesa «a scongiurare» l'eventualità che alcune critiche feroci divampate in tutta Italia in forza della eco mediatica del caso, si abbattano su una parte precisa e ben circoscritta della maggioranza, ma pure del suo elettorato di riferimento.

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