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Giovani Comunisti: "Tagli al trasporto pubblico: una lesione oltre al diritto alla mobilità, anche al diritto allo studio"

Cosa c’entra il taglio alle pensioni, al trasporto pubblico, l’aumento alle accise della benzina con la lotta alla speculazione finanziaria e la creazione di nuovi posti di lavoro? Assolutamente nulla.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Il raddoppio delle tariffe degli abbonamenti delle FTV non costituisce solo una lesione al diritto alla mobilità, ma costituisce una fondamentale lesione al diritto allo studio di tutti gli studenti. Stiamo assistendo ai primi tragici effetti delle manovre recessive del Governo Berlusconi e del Governo Monti, 2,5 miliardi di euro di tagli che cancellano posti di lavoro, e gravano sulle famiglie di chi a scuola ci può solo andare in autobus.

Con queste stangate, ormai gli enti locali non sono più in grado di garantire quei diritti inalienabili che sono alla base della nostra Costituzione. Come dice l’assessore Sandonà, le aziende del trasporto pubblico sono un bene comune, e vanno difese. Vogliamo però prima di tutto sapere se la provincia, prima di colpire ha davvero fatto tutto il necessario. Non ne siamo così convinti, vista l’approvazione del bilancio l’altro giorno che elimina due milioni di euro necessari per ammortizzare la spesa dell'azienda, approvata oltretutto in una seduta sostanzialmente sbracata ed in un’atmosfera di cazzeggio, come hanno sostenuto alcuni tra i consiglieri di opposizione presenti. La chiara scelta politica del Governo tecnico sostenuto da PD - PDL - Terzo Polo di far pagare sempre i soliti e di lasciare intatto il patrimonio di quel 10% che possiede oltre il 50% della ricchezza complessiva di questo Paese si sta dunque mostrando in tutta la sua interezza.

Cosa c’entra il taglio alle pensioni, al trasporto pubblico, l’aumento alle accise della benzina con la lotta alla speculazione finanziaria e la creazione di nuovi posti di lavoro? Assolutamente nulla. In questo contesto proponiamo l'unità di tutte le forze che si oppongono da sinistra al governo Monti per sviluppare il massimo di opposizione sociale, politica e culturale. Noi proponiamo l'unità delle forze di sinistra che si oppongono al neoliberismo per costruire un forte polo della sinistra di alternativa. Noi proponiamo l'unità a partire da un progetto di alternativa che vogliamo costruire insieme; perché l'unione fa la forza. Sono percorsi che stanno già prendendo forma con l’esperienza degli Studenti Indignati, percorso unitario di lotta a livello vicentino cui diamo forza e vitalità assieme a tutti gli altri soggetti che ne fanno parte.

Come Giovani Comunisti (PRC-FDS) pensiamo che di fronte ad una macelleria sociale di questa entità, non servono le mezze misure. Per questo come studenti lanciamo un appello alla mobilitazione dei sindacati: è un bene che CGIL, CISL, UIL abbiamo ritrovato una qualche unità, ma la risposta di sciopero di tre ore soltanto è stata una risposta di una debolezza estrema. Bisogna resistere ad oltranza e bloccare il Paese, andare fino in fondo per fare cadere questo Governo di nemici del popolo!

Cosimo Bruzzo, coordinatore provinciale Giovani Comunisti (PRC-FDS)

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