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Il Pdl si spacca e Letta vince in Senato, Moretti: "Svolta storica"

Il voto di fiducia di 23 senatori del Pdl al governo Letta sancisce la spaccatura del partito di Berlusconi. Soddisfatti i parlamentari vicentini del Pd, Ginato: "Ora avanti la concretezza"

"Siamo ad un punto di svolta storico, che può segnare la fine di una stagione ventennale". E' il commento a caldo della deputata Alessandra Moretti, ex vicesindaco di Vicenza, dopo il voto di fiducia in Senato per un Letta bis, ottenuto grazie a 23 "sì" del Pdl. Leggi la cronaca su TODAY.IT

"Forse per la prima volta nella sua storia politica, Berlusconi ha fatto la scelta del gregario. Pur di non enfatizzare la spaccatura profonda che ha dilaniato il Pdl, ha deciso di assecondare la linea della fiducia, accodandosi a quelli che fino a ieri sarebbe stato pronto a scomunicare - prosegue l'ex portavoce di Bersani - A vincere una sfida di leadership è stato invece il premier Enrico Letta. Ad agosto avevo già ipotizzato che in caso di rottura il Pdl si sarebbe spaccato. I fatti mi hanno dato ragione. Adesso l’interesse del paese è che il Governo affronti tre urgenze: misure per ridurre il costo del lavoro, una legge di stabilità che assicuri l’equilibrio dei conti pubblici e la riforma della legge elettorale. Quanto alla decadenza, la situazione non cambia: le leggi e le sentenze vanno applicate, anche a Silvio Berlusconi".

GINATO "I tentativi di ricatto sono finiti, oramai a Berlusconi è rimasta in mano una pistola scarica che non potrà più utilizzare per il proprio tornaconto personale." Così l'on. Federico Ginato commenta le vicende di questi giorni "In Parlamento, da più parti, è prevalsa la responsabilità verso il bene comune, il dibattito sviluppatosi nel Pdl va guardato con il rispetto dovuto ad un momento di democrazia interna che è utile per la democrazia di tutti. È infatti questo un fatto importante capace di segnare una svolta per il futuro del nostro Paese, che aumenta la responsabilità sulle nostre spalle di eletti: l'Italia intera ci ha detto che vuole un Governo e non le elezioni ma ci ha anche detto che lo vuole perché dobbiamo realizzare cose fondamentali, non rimandabili né ignorabili. Quella di oggi è cioè una fiducia a tempo e dalle parole di Enrico Letta è chiaro che lo stesso Presidente del Consiglio ne è pienamente cosciente."

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