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La festa di Acque del Chiampo finisce in Consiglio comunale: "Quanto è costata?"

"Le fate danzanti" sono rimaste "indigeste" all'ex sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin. Evento ritenuto inopportuno e troppo esoso per una "società in house"

Scoppia il caso in Consiglio comunale ad Arzignano. L'ex sindaco ed ora consigliere Giorgio Gentilin ha presentato una mozione per fare chiarezza sulla festa aziendale di Acque del Chiampo, svoltasi il 12 dicembre scorso.

"Il consigliere delegato Andrea Pellizzari (Amministrazione e Finanza, - Contratti e Affari Generali, - Risorse umane e Corporate Governance) reputa opportuna l’organizzazione di tali eventi presso un ente pubblico? Quale è la spesa totale sostenuta per l’evento? Questi importi siano stati correttamente imputati nelle voci di bilancio inerenti le “Spese di Rappresentanza”?". Sono queste le domande che vengono rivolte all'attuale amministrazione.

Una festa, denominata "Le fate danzanti" che è stata giudicata inopportuna da Gentilin: "l'evento ha provocato sconcerto e reazioni negative da parte della comunità, anche per l’eco mediatica che ha avuto per effetto della pubblicazione di foto e video sui social", ha sottolineato. 

"Preso atto ed apprezzato il fatto che il sindaco, assessori, consiglieri comunali di Arzignano e lo stesso presidente di Acque del Chiampo Renzo Marcigaglia hanno ritenuto opportuno non partecipare alla festa", evidenzia Gentilin facendo presente di essersi già mosso per fare chiarezza sull'evento, chiedendo la rendicontazione della spesa che però, a suo dire, non era esplicitato l'importo della festa.

E rincara la dose sottolineando come: "conformemente agli insegnamenti della Corte dei Conti, per definizione, le spese di rappresentanza sono spese non necessarie e, in quanto recessive rispetto ad altre spese delle pubbliche Amministrazioni, soggette a vincoli e limitazioni". 

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