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Emergenza scuola, Donazzan: "Mobilitiamoci contro il Miur"

L'assessore regionale all'istruzione fa presente che: "Il 12 settembre prossimo l'anno scolastico si aprirà con centinaia di docenti in meno" e invita ad inviare una esplicita richiesta al ministro Stefania Giannini perché riconosca al Veneto tutti i posti di docenza

Con una lettera indirizzata al presidente della regione Veneto, ai colleghi di giunta e all’Anci l'assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan ha chiesto a tutte le istituzioni amministrative del Veneto di fare squadra per la scuola veneta e di avviare una mobilitazione corale nei confronti del ministero dell’Istruzione (Miur) per la mancata assegnazione di 468 docenti all’organico di fatto dei docenti in servizi nella regione.

“Ho comunicato al presidente e ai colleghi la grave situazione nella quale versa la scuola veneta per l'anno scolastico 2016/2017 a causa del mancato riconoscimento, da parte del ministero – informa l’assessore Donazzan - Il 12 settembre prossimo l’anno scolastico si aprirà con centinaia di docenti in meno rispetto al fabbisogno rappresentato dalla popolazione scolastica e dall’articolazione dell’offerta formativa dei diversi istituti e indirizzi della scuola veneta. Ho chiesto ai miei colleghi assessori di invitare i sindaci, che sono il primo terminale delle proteste del territorio, a manifestare preoccupazioni e richieste direttamente con il ministero, e non alla Regione o all’Ufficio scolastico regionale".

"Non siamo noi gli interlocutori di questo piano di progressivo smantellamento della ‘scuola dell’autonomia’, ma il ministero di Roma - sottolinea -  Il rapporto tra numero di alunni e quello degli insegnanti in Veneto è attualmente il più alto d’Italia e dal 2008 assistiamo a continue penalizzazioni del sistema scolastico veneto a fronte di una spesa tra le più basse a livello nazionale”.

L’assessore Donazzan ha inoltre inviato analoga missiva all’Anci regionale e all’Upi chiedendo alle due associazioni di di invitare i sindaci a protestare formalmente al ministero di viale Trastevere per il mancato accoglimento delle richieste di docenze espresse dalle scuole venete e formalizzate dall’Ufficio scolastico regionale

“Purtroppo la Regione e l’Ufficio scolastico regionale non sono più gli interlocutori istituzionali in questa vicenda – commenta con amarezza l’assessore - Noi la nostra parte di ricognizione e di documentazione del fabbisogno l’abbiamo svolta, ma il ministero si è dimostrato sordo a ogni richiesta e proposta espressa dal Veneto”.

“Ma la battaglia non si ferma qui – prosegue l’assessore -  Ho intenzione di contattare con urgenza i Consigli di istituto delle diverse aree del Veneto per spiegare ai genitori quali sono le prospettive per il prossimo anno scolastico, in presenza di 468 docenti in meno. E chiederò ai genitori, così come agli amministratori locali, di tempestare di mail il ministero, perché riveda il piano di assegnazioni per il buon funzionamento della scuola veneta. Se Roma non ci riconoscerà  3131 posti in più rispetto ai 48.099 in organico effettivo nell’anno scolastico 2015/2016, avremo molte classi “pollaio”, una forte penalizzazione della montagna, la negazione del tempo pieno già richiesto dalla famiglie. Inoltre, sarà interrotto il percorso di educazione degli adulti, che non potranno così conseguire il titolo di studio”.

L’assessore invita pertanto amministratori, rappresentanti degli organi scolastici e genitori ad inviare una esplicita richiesta al ministro Stefania Giannini perché rispetti riconosca al Veneto tutti i posti di docenza di cui le scuole della regione hanno bisogno per continuare a garantire il servizio didattico ordinario. “Scrivete al ministro – esorta l’assessore – agli indirizzi di posta elettronica caposegreteria.ministro@istruzione.it e segreteria.particolare.ministro@istruzione.it e manifestate la vostra protesta: Roma deve sapere che il Veneto rivendica il diritto di avere tutti i docenti di cui ha bisogno per garantire la ‘buona scuola’ ai suoi studenti”.

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