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Elezioni regionali, amministrative e referendum: ecco come si vota

Tutto quello che c'è da sapere sulla tornata elettorale del 20-21 settembre prossimi

È partito il conto alla rovescia verso la chiamata alle urne del 20 e 21 settembre. Attese per la primavera del 2020 le elezioni sono slittate a causa dell'emergenza Coronavirus. In Veneto si voterà per eleggere il nuovo governatore e rinnovare i propri consigli regionali. Se per Zaia il terzo mandato sembra essere quasi scontato, gli antagonisti di questa "anomala" corsa elettorale la pensano diversamente.

Il leghista è in carica dall'aprile 2010 e a sostenerlo in questa nuova battaglia ci saranno le liste: Forza Italia (con Berlusconi), Fratelli d'Italia (con Giorgia Meloni), la Lega (con Salvini), Zaia Presidente e Lista Veneta Autonomia.

A sfidarlo saranno il Partito Democratico, con il padovano Arturo Lorenzoni, docente alla facoltà d'Ingegneria dell'Università patavina, sostenuto da "Il Veneto che vogliamo", Più Europa, Verdi e Sanca Veneta. Il Movimento 5 Stelle punta invece sull'imprenditore padovano Enrico Cappelletti, già senatore quindi Italia Viva con la vicentina d'adozione Daniela Sbrollini (già deputata e senatrice per il Pd), sostenuta anche da Psi, Pri e Civica per il Veneto.

E ancora l'ex parlamentare Simonetta Rubinato in corsa con la civica "Per le Autonomie", Paolo Benvegnù per "Solidarietà Ambiente Lavoro" (con il Pci e Rifondazione Comunista Veneto di cui è Segretario regionale), Lorenzo Girotto per il "Movimento 3V - Libertà di scelta" (lista no-vax) e Patrizia Bartelle per "Veneto Ecologia Solidarietà" e Antonio Guadagnini il candidato presidente per il Partito dei Veneti.

Si potrà votare nelle giornate di domenica 20 settembre (dalle ore 7 alle 23) e di lunedì 21 settembre (dalle ore 7 alle ore 15) e in tutto il Veneto lo si farà per l'elezione del nuovo Presidente della Giunta regionale e per eleggere il Consiglio regionale. Possono votare tutti i cittadini maggiorenni iscritti nelle liste elettorali di uno dei Comuni della Regione, recandosi al proprio seggio di riferimento, portando con sé un documento di riconoscimento valido e la propria tessera elettorale. Chi non fosse in possesso della tessera elettorale può farne richiesta all'ufficio elettorale del Comune di residenza. Dal momento che il pericolo contagio da Covid-19 non è stato debellato, si andrà a votare adottando alcuni accorgimenti: dall'igienizzazione delle mani all'uso obbligatorio della mascherina.

All'interno della scheda elettorale si troveranno i nomi dei candidati presidenti della Regione Veneto con a lato il contrassegno di riferimento e, sul lato sinistro, tutte le liste a sostegno di ogni candidato alla presidenza con i relativi simboli. Tutte le liste che sono a sostegno di un singolo candidato presidente costituiscono la "coalizione" di riferimento. Si può esprimere il voto per un solo candidato presidente tracciando un segno sul nome del candidato e/o sul contrassegno a fianco del nome del candidato. In quest'ultimo caso il voto è espresso per il candidato e per l'intera coalizione che lo appoggia. È però anche possibile tracciare un segno sul nome del candidato presidente e/o sul contrassegno posto a fianco, ma in aggiunta segnare anche una particolare tra le liste di quelle che compongono la coalizione che lo appoggiano.

È poi ammesso anche il cosiddetto "voto disgiunto", vale a dire votare per un candidato presidente di Regione ma assegnare poi la propria preferenza ad una lista che non è a lui collegata, cioè non rientra tra quelle che compongono la coalizione al suo sostegno. È possibile anche scegliere l'opzione di votare solo per una lista tra quelle presenti sulla scheda elettorale tracciandovi un segno sopra, ma in questo caso il voto espresso si intende in automatico riferito anche al candidato presidente di Regione che a quella lista risulti collegato. In fase di votazione è possibile esprimere anche il  "voto di preferenza" per uno o due candidati consiglieri regionali nello specifico. In questo caso è necessario scrivere il cognome, oppure il nome e cognome sulle righe riportate nella scheda elettorale a fianco del simbolo della lista di riferimento dei consiglieri candidati. È possibile esprimere il proprio voto anche solo indicando il nominativo del candidato consigliere regionale, ma in tal caso il voto viene in automatico assegnato al candidato, alla lista cui appartiene ed anche al candidato presidente di Regione collegato a tale lista.

In caso di errore d'attribuzione della lista nell'espressione della preferenza di un candidato consigliere che dovesse essere cioè indicato dall'elettore nella scheda in una riga a fianco del simbolo sbagliato (vale a dire di una lista cui in realtà il candidato consigliere non appartenga), il voto resta comunque valido. Verrà infatti assegnato il voto al candidato consigliere di cui si sia espresso il nominativo ("cognome" o "nome e cognome"), ma anche alla sua lista effettiva di appartenenza e, infine, il voto sarà attribuito anche al candidato presidente di Regione cui tale lista risulti collegata. Nel caso si scelga di esprimere il cosiddetto "voto di preferenza", inoltre, è molto importante ricordare che se si vogliono esprimere due preferenze, è necessario che entrambi i nominativi appartengano alla stessa lista e che siano di sesso diverso tra loro. Nel caso in cui l'elettore indichi due preferenze indicando candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza espressa verrà annullata. 

Ad essere eletto presidente della giunta regionale sarà il candidato presidente che avrà ottenuto il maggior numero di voti, mentre entreranno a far parte del Consiglio regionale 49 consiglieri tra tutti quelli candidati, oltre al Presidente eletto e al candidato presidente arrivato secondo nella consultazione elettorale per numero di voti validi ottenuti.

Oltre alle regionali, si andrà a votare per il referendum confermativo della legge costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari che prevede il passaggio da 1 deputato ogni 96.006 abitanti a 1 deputato ogni 151.210 abitanti e da 1 senatore ogni 188.424 abitanti a 1 senatore ogni 302.420 abitanti. Se il referendum confermasse il taglio dei parlamentari si avranno dunque 200 senatori e 400 deputati.

Con il referendum confermativo della legge costituzionale che taglia il numero dei parlamentari si chiede agli italiani se confermare o meno una legge di riforma costituzionale già approvata dal Parlamento. Nel referendum confermativo,  si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza pertanto da quanto avviene nel referendum abrogativo.

Non da ultimo, alcuni comuni del Vicentino saranno chiamati anche a scegliere i nuovi Amministratori comunali. Nello specifico saranno chiamati al voto gli elettori di Lonigo, Recoaro Terme, Malo, Albettone, Cogollo del Cengio e Posina.

Nei Comuni sopra i 15mila abitanti, se nessuno dei candidati riesce a ottenere il 50% dei voti, si deve tenere un ballottaggio tra i due più votati. Nei comuni sotto i 15mila abitanti, è previsto un unico turno: ad essere eletto sarà il candidato che otterrà anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Nei comuni fino a 15mila abitanti, alle liste collegate al sindaco eletto vengono assegnati due terzi dei seggi totali, mentre gli altri seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. Nei comuni con più di 15mila abitanti esiste invece una soglia di sbarramento: le liste che prendono meno del 3% dei voti validi vengono escluse e non entrano in consiglio comunale. Le liste collegate al sindaco eletto con almeno il 40% dei voti, o eletto al ballottaggio, si vedono assegnate il 60% dei seggi grazie al premio di maggioranza. Il numero di consiglieri comunali varia in base alla popolazione: si va da un minimo di 10 a un massimo di 48 eletti.

L’elettore potrà dunque votare per un candidato sindaco, per una lista che lo sostiene o per entrambi. Come per le regionali è contemplato il "voto disgiunto". Due sono le preferenze che si possono indicare, con la doppia preferenza di genere obbligatoria. Nei comuni fino a 5mila abitanti è possibile esprimere una sola preferenza. Sopra i 5mila abitanti e fino a 15mila è possibile esprimere due preferenze (criterio delle quote rosa), mentre non è possibile il voto disgiunto. Per indicare la preferenza bisogna indicare il cognome del candidato scelto e, in caso di possibile omonimia, serve scrivere nome e cognome.

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