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Letta ci prova a Vicenza, verso la candidatura da capolista al proporzionale della Camera

Il segretario del Partito Democratico, dopo al rinuncia di Giacomo Possamai, sfida il centrodestra in una delle sue roccaforti

La notizia per ora è ufficiosa, ma nella giornata odierna dovrebbe chiudersi con una sorpresa la partita delle candidature in casa Dem, ossia la candidatura di Enrico Letta al collegio di Vicenza. Un seggio, quello da capolista al proporzionale della Camera, blindato per il segretario del Partito Democratico ma che comunque assume i toni di una sfida al centro-destra e alla Lega in una delle roccaforti degli avversarsi politici. D'altra parte il leader del Pd l'aveva già spiegato a suo tempo che quella del Veneto era una partita da affrontare: "Non possiamo essere marginali in Veneto se vogliamo essere una guida in Italia", aveva detto al Nazareno lo scorso 15 gennaio. 

Dopo la rinuncia del consigliere regionale Pd Giacomo Possamai alla candidatura offerta dallo stesso Letta, una scelta operata in vista delle elezioni Comunali del prossimo anno nella città del Palladio, quella del segretario Dem è una discesa in campo sul terreno di Lega e Forza Italia. Il guanto di sfida fa parte di una strategia tesa a erodere i consensi al centrodestra in Veneto, per rendere la missione meno “impossibile”.

L’appello è alle partite Iva e alle Pmi che nella provincia berica – quasi 900mila abitanti - rappresentano ancora il cuore produttivo dell’Italia. Inoltre c’è anche il fatto della caduta del governo Draghi, di cui la destra è responsabile, che ha causato non pochi mal di pancia all’interno di quella coalizione. Per questo la candidatura di Letta è vista come una buona carta da giocare in un territorio dove il Partito Democratico è nettamente in difficoltà rispetto alle altre forze politiche.

In questo senso le dichiarazioni di Giacomo Possamai, affidate a un post su Facebook all’indomani della rinuncia alla corsa alle Politiche, sembra indicare una strategia condivisa tra il giovane futuro candidato allo scranno di Palazzo Trissino e il suo mentore: "Sono grato a Enrico Letta per la fiducia e per la stima: per me è stato ed è un maestro, ho mosso i primi passi in politica al suo fianco e sarà per me un onore essergli vicino in questa battaglia quindici anni dopo. Perché, naturalmente, anche se non sarò candidato il mio impegno da qui al 25 settembre sarà massimo: la posta in palio è troppo importante".

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