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Elezione Rucco, il Bocciodromo: "Contro paura e chiusura, organizziamo la città che resiste"

L'appuntamento è al centro sociale di via Rossi, martedì alle 21. "La sfida è qui ed ora: rivoli d'acqua assieme contro il deserto, solidarietà contro repressione, vitalità contro mortificazione"

Il comunicato del centro sociale Bocciodromo

Dopo una campagna elettorale fra le più tristi della storia cittadina lunedì mattina Vicenza si è svegliata con la destra al potere. I Vicentini hanno votato con la pancia, conseguenza naturale di una campagna elettorale schiacciata sulla paura, il degrado e la percezione di insicurezza: cosa che non ha niente a che vedere con dati reali di delinquenza in città che sono sempre più bassi.

Ha vinto Francesco Rucco, ha vinto la paura. Il nuovo sindaco incarna la destra populista, quella che va a braccetto con i fascisti candidati nelle liste civiche per il cosiglio comunale. Quelli finiti dentro lo scandalo dei post antisemiti si dovevano dimettere se eletti, sembra che il nuovo sindaco si sia già rimangiato la promessa scariando ad altri la patata bollente.

Ha vinto l'immagine della città bomboniera, fatta di divieti e repressione in cui a farla da padrone sono i poteri forti, gli speculatori e i signori del cemento. Una città però non può essere un salotto, qualcosa di costruito artificialmente, asettico e ovattato, in cui tutto viene uniformato in nome di un decoro di facciata. Senza le realtà che la vivono in una città rimane solo il freddo del cemento, ordinato, sicuro, ma morto.

Vicenza in questi anni grazie a tante persone è stata una realtà pulsante con vie e piazze ricche di vita, proposte culurali e sociali che hanno aggregato e messo in relazione persone diverse, valorizzando la ricchezza che serve per affrontare le sfide di questo mondo sempre più preoccpante e complesso. La sfida è qui ed ora: rivoli d'acqua assieme contro il deserto, solidarietà contro repressione, vitalità contro mortificazione. Per vincere la sfida bisogna resistere assieme, costruendo l'opposzione sociale contro cui i barbari dovranno fare i conti fuori dal consiglio comunale. Resistere oggi vuol dire difendere quello che è stato costruito strappando al deserto, pezzetto per pezzetto, il diritto di vivere la città, facciamolo tutte e tutti assieme.

Invitiamo tutte e tutti a discutere le modalità di un percorso che dia vita a una forte opposizione sociale in città, ora più che mai siamo tutt* la resistenza.

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