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Dibattito vaccinale, denunciato l'ordine nazionale dei medici

La bordata arriva dalla deputata bassanese Cunial la quale ha preso di mira le uscite non solo del presidente Anelli ma pure di Confindustria e della ricercatrice Capua: lo scontro è sulla ventilata obbligatorietà del siero anti Covid-19

«Procurato allarme, minaccia, violenza privata, falso ideologico, sono solo alcuni dei reati che a mio dire sono stati compiuti da diversi soggetti rappresentativi del mondo dell'industria, della politica, della scienza e della medicina. Tra questi tre in particolare, per il ruolo che svolgono, la visibilità che hanno e l'autorità che detengono, sono stati personalmente denunciati dalla sottoscritta insieme all'avvocato Edoardo Polacco. Mi riferisco al presidente nazionale dell'Ordine dei medici, Filippo Anelli, al direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti nonché alla ricercatrice Ilaria Capua». A lanciare direttamente le accuse durante un briefing a Montecitorio, ieri 21 luglio, è stata la deputata bassanese Sara Cunial che alla Camera siede tra gli scranni del gruppo misto. Il j'accuse dell'onorevole va inserito in quadro di critiche di lungo corso che quest'ultima da diversi mesi muove alla politica italiana, e non solo, in tema di contrasto al coronavirus. 

«Evidentemente costoro - attacca la deputata - non hanno chiare le leggi che ancora sono in vigore nel nostro Paese. Altrimenti non si spiegherebbe il continuo calpestare la nostra carta Costituzionale e i diritti dei cittadini italiani. Sto parlando delle gravissime affermazioni della Mariotti che recentemente ha messo in discussione il diritto al lavoro e l'articolo 1 della nostra Costituzione, configurando una possibile sospensione dal lavoro e dello stipendio per tutti coloro che rifiutano il siero sperimentale» ovvero il vaccino.

«E ancora - incalza la 42enne bassanese - le dichiarazioni della Capua, in merito alla possibilità di negare la sanità pubblica a chi decide di non voler fare da cavia ai cosiddetti vaccini anti-covid, sono inaccettabili. Sono dichiarazioni in palese contrasto con l'articolo 32 della Costituzione e con tutti i princìpi fondanti del nostro sistema sanitario nazionale».

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