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Caos sosta in città, l'opposizione chiede la testa di Celebron: "Deve dimettersi"

Un Consiglio Comunale infuocato con all'Ordine del giorno il "disastro" sosta. L'assessore ha portato le sue ragioni ma, sottolinea Colombara "Nessuno l'ha difeso, nemmeno i suoi"

Ancora nella bufera la gestione della sosta a Vicenza e l’opposizione chiede a gran voce le dimissioni del vicesindaco con delega ai trasporti Matteo Celebron. Nell’ordine del giorno discusso giovedì sera in Consiglio comunale, relativo alla richiesta di dibattito sul caos sosta in città, l’assessore ha portato una serie di giustificazioni che la minoranza (Gruppo Misto, Pd, Vinova) ha demolito punto per punto. È lungo l’elenco di tutti i disagi relativi ai parcheggi - denunciati dai cittadini, dalle associazioni di categoria e dai social - iniziati dal 1 settembre, il giorno in cui il nuovo gestore - GPS Global Parking Solutions S.p.A. - ha preso in mano i parcheggi e le zone di sosta del Comune di Vicenza, sostituendo Aim Sosta dopo la gara vinta 2 anni fa. Per il gruppo consigliare della Lega, invece: "In considerazione del fatto che l’ordine del giorno presentato a seguito del dibattito conteneva una richiesta inaccettabile alla luce delle spiegazioni fornite, il gruppo consigliare della Legaha prontamente votato “NO” alla richiesta di togliere le deleghe all’assessore. Ogni altra fantasiosa ricostruzione è solo un evidente e maldestro tentativo di strumentalizzazione da parte delle altre forze politiche", sottolinea Matteo Reginato.

“Una lunga serie di disastri”

Nell’ordine del giorno l’opposizione ha elencato tutti i “disastri” che hanno coinvolto la gestione dei parcheggi e delle zone si sosta: “La sostituzione dei parcometri a rilento, molti usati se non già rotti, e gli utenti che sotto la canicola di settembre dovevano fare la caccia al tesoro per trovare quello attivato; le sbarre che non si alzavano, né all’ingresso né all’uscita; la beffa delle sbarre che poi si alzavano senza introdurre il biglietto, alla faccia di chi aveva pagato e rispetto a chi usciva senza pagare; le casse che andavano, e vanno, a rilento e spesso si bloccano; l’impossibilità di entrare e uscire strisciando il bancomat o la carta di credito; le code interminabili nei fine settimane, di auto e cittadini alle casse e figure da città da terzo mondo in occasione di Cioccolandovi e della festa degli Alpini; la beffa di far pagare a cittadini incolpevoli come tempo di sosta anche quello passato in coda davanti alle casse; commercianti ed esercenti imbufaliti per i clienti persi; abbonati residenti o lavoratori costretti a suonare alle sbarre per farsi aprire; il servizio bus navetta nel caos; resti alle casse in natura attraverso ticket e non in moneta; disinformazione totale: app, sito, info point non attivi o inesistenti, operatori che non sapevano dare spiegazioni; assistenza notturna inesistente; accertatori della sosta ancora non operativi e che non garantiscono la regolare e doverosa rotazione sugli stalli blu; pannelli a messaggio variabile spenti (ma l’assessore ha dichiarato che entro questa settimana saranno operativi…)”. 

Le risposte di Celebron

Durante la discussione dell’Ordine del giorno la minoranza ha incalzato l’assessore che si è difeso mettendola sul tecnico. “”Nessuno della maggioranza è intervenuto durante la discussione in sua difesa. In dichiarazione di voto si sono espressi a favore Fratelli d'Italia e Forza Italia. Il fatto più significativo è che nemmeno la Lega lo ha difeso”, ha sottolineato il consigliere Raffaele Colombara, il quale, assieme ai consiglieri di minoranza chiedono a gran voce al sindaco Rucco di revocare la delega alla mobilità all’assessore Celebron per negligenza e incapacità manifeste. Gli stessi consiglieri hanno sottolineato che “non è vero, come sostiene l’assessore Celebron, che l’amministrazione Variati non abbia voluto procedere ad una gara pubblica per la gestione della sosta. Semplicemente era attivo l’affidamento in capo ad Aim, poi prorogato anche dall’attuale amministrazione Rucco in attesa della maldestra gara”.

Celebron, dal canto suo, ha poi ripetuto che era obbligatorio procedere con una gara “Non è vero - ha ribattuto l’opposizione -  molte città più evolute e moderne di Vicenza hanno adottato la formula del project financing, che avrebbe armonizzato e sfruttato le attività e le strutture già curate da Aim, con un progetto molto futuristico e moderno, in un’ottica di mobilità integrata”. C’è infine la questione degli introiti dopo la fusione di Aim con Agsm: “Quello che non si dice, ma che i veronesi hanno capito benissimo e mal digerito - si legge nel documento dell’Ordine del giorno - è che nella fusione con Agsm si voleva tenere in capo al comune di Vicenza tutti gli introiti della sosta, altrimenti passati nella nuova società dove Verona si sarebbe tenuta il 62% degli utili”.

L'assessore ha comunque annunciato che dal primo dicembre tutti i parcheggi a sbarra funzioneranno senza problemi, le casse non produrranno più code, l’assistenza notturna sarà operativa, app e sito saranno perfettamente funzionanti. "Oggi pochi vicentini ci scommetterebbero, sicuramente non i commercianti che vedono a rischio la stagione degli acquisti che inizia con il primo fine settimana di dicembre, in vista del ponte dell’8 dicembre e delle feste di Natale. L’assessore Celebron non ha colto la portata del disastro che si annunciava, limitandosi a pronunciare ultimatum, ma senza presidiare, e per tempo, giorno per giorno, tutti i processi di avvio, limitandosi a dire che tanto il canone arriva lo stesso. Della qualità del servizio non interessa a questa amministrazione. Più volte l’assessore e lo stesso Sindaco hanno affermato che questi sono problemi che a loro non competono - concludono i consiglieri dell'opposizione - Tutta questa vicenda, in definitiva, porta a tre conclusioni lampanti e incontrovertibili: il nuovo gestore ha ampiamente sottovalutato la portata del servizio che andava ad offrire, ben conoscendo da due anni le caratteristiche e l’amministrazione comunale non ha un’idea di mobilità in generale e di quella sostenibile in particolare, altrimenti avrebbe continuato a gestire attraverso un project financing la politica e le strategie della mobilità cittadine".

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