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«Lega in Veneto: più asfalto, cemento e veleni, meno sanità»

Blitz del centro sociale Arcadia in alcuni luoghi emblematici del "malgoverno leghista"

In questi giorni di bagarre pre-elettorale l'ospedale di Santorso entra a gamba tesa nel dibattito dei politici politicanti. Il sistema sanitario veneto, quello che fino a qualche tempo fa veniva sbandierato come un fiore all'occhiello, un'inusuale eccellenza nel panorama italiano garantito dalle ventennali politiche targate prima Galan e poi Zaia, sta iniziando a mostrare delle vere e proprie voragini.

La progressiva e scientifica trasformazione del servizio sanitario, da servizio pubblico a tutela della salute dei cittadini ad impresa privata, sta rivelando quello che molte voci prevedevano già tempo fa. La salute del/della cittadino/cittadina non è più l'interesse primario: è anzi un costo e in ogni azienda che punta al profitto i costi vanno tagliati.

Vien da sè che nel "ricco" Alto Vicentino ci si ritrova un servizio sanitario sempre più scadente a causa della mancanza di personale assunto e liste d'attesa infinite per le visite specialistiche. La carenza e l'inefficienza del nostro ospedale non si risolve aggregandosi a Bassano piuttosto che a Vicenza, quelle sono beghe da salotti buoni che verranno meno appena ci saranno le elezioni e sarà terminata la campagna elettorale.

Il problema è strutturale ed è proprio frutto del ventennio Galan-Zaia, del project financing (un regalo agli investori privati) e di un'idea di "sviluppo" che sta devastando la regione ed il pianeta. Con questa idea di sviluppo i soldi pubblici vengono investiti in grandi opere inutili e distruttive (pedemontana, A31 Nord e Sud, Mose, ecc.), che si sono rivelate un enorme regalo per pochi amici privati e hanno devastato e inquinato il nostro territorio.

È un sistema questo che non prevede nessun controllo sulle fabbriche di morte come nel caso della Miteni di Trissino, dove già dal 2013 la provincia di Vicenza era a conoscenza dell'inquinamento da pfas ma non ha mosso un dito, e che fa riempire cave e discariche con rifiuti tossici, proprio nei luoghi meno adatti a causa del pericolo di inquinamento delle falde (vedi Melagon). È ormai sotto gli occhi di tutti che lo stesso sistema che ha trasformato il nostro territorio in una TERRA DEI FUOCHI sta distruggendo il sistema sanitario che dovrebbe curarci.

A pagarne le conseguenze siamo noi tutti, le generazioni future e l'ecosistema del pianeta. È ora di dire basta a questo sistema. Tutto ciò non è più sopportabile.

Questa la nota diffusa dal Centro Sociale Arcadia di Schio, dopo il blitz compiuto in alcuni luoghi simbolo del "malgoverno leghista".

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