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Maxi finanziamento, Veronese e Vicentino sfidano il Veneto orientale

Brenzone e il comune della Conca di smeraldo sono gli outsider che tenteranno di contrastare le proposte bellunesi e trevigiane per un bando da venti milioni dedicato ai borghi a rischio di spopolamento: Veneziano e Padovano intanto rimangono fuori

I comuni di Brenzone nel Veronese e quello di Recoaro nell'Ovest vicentino (gli unici del Veneto occidentale) hanno passato la selezione per accedere ad un bando da una ventina di milioni di euro che lo Stato per il tramite della Regione Veneto mette a disposizione dei borghi veneti a rischio di spopolamento. La novità è stata comunicata ieri «dalla Giunta regionale del Veneto» con una lunga nota. Come già anticipato da Vicenzatoday.it la partita, dopo un primo vaglio tecnico, diventa eminentemente politica che gioca fra soli nove pretendenti rimasti in cui la componente politica del Veneto orientale tra Marca e Bellunese ha un peso politico preponderante.

Ora è sì vero infatti che il nucleo di valutazione ad hoc costituito a palazzo Balbi per effettuare una prima scrematura ha ristretto il numero dei candidati da quarantuno a nove rispetto ad un bando che prevederà un solo vincitore. Ed è altrettanto vero che lo stesso nucleo di valutazione sarà chiamato nelle settimane a venire a vagliare eventuali integrazioni rispetto alla documentazione già valutata: ma rimane il fatto che su quarantuno proposte tre fanno riferimento alla provincia di Treviso (Pieve di Soligo, Sarmede e Susegana) e tre fanno riferimento alla provincia di Belluno (Borgo Valbelluna, Cibiana di Cadore e Rocca Pietore). La Marca e il Bellunese sono due territori in cui rimane molto rilevante l'impronta politica del governatore leghista Luca Zaia, nativo del Trevigiano e quella di Giampaolo Bottacin, potente assessore all'ambiente leghista di origini bellunesi. Per il Rodigino il portabandiera sarà Ariano nel Polesine, mentre per il Veronese c'è Brenzone sul Garda (il quale peraltro ha alle spalle la potenza economica e turistica del comprensorio gardesano). Brenzone assieme a Recoaro Terme potrebbe essere il vero outsider a sfidare le corazzate trevigiane e bellunesi: mentre Veneziano e Padovano sono le uniche due province venete rimaste fuori e a bocca asciutta.

Di suo il Comune di Recoaro potrebbe apparire assieme a Ariano la candidatura meno sorretta politicamente (l'assessore alla formazione Elena Donazzan, bassanese di Fdi, viene descritta in queste ore, impegnata su altri fronti, come lontana dalla partita in gioco). Ma c'è una ma. Il piano proposto dal sindaco di Recoaro Armando Cunegato, in caso di vittoria, prevede che una metà dei fondi statali «siano assegnati al rilancio del compendio termale che appartiene alla Regione Veneto». Si tratta di un unicum di cui palazzo Balbi potrebbe cercare di approfittare. Per anni la Regione Veneto ha provato infatti a rilanciare il sito termale della Conca di Smeraldo, ma i progetti, spesso avulsi dal contesto, erano naufragati. Adesso le cose stanno un po' diversamente perché la proposta uscita dalla giunta municipale punta ad un approccio di sistema come aveva spiegato alle telecamere di Vicenzatoday.it proprio Cunegato. Rimane però il peso politico dell'ultima parola perché la decisione finale relativa al soggetto cui assegnare un bando tanto cospicuo spetta solo alla giunta regionale veneta.

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