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Moretti possibilista sull'articolo 18, Rifondazione: "Variati la licenzi"

Il vicesindaco Alessandra Moretti ha espresso un parere favorevole sulla modifica dell'articolo 18. Organizzato da Rifondazione un flash mob sotto il Comune per chiederne le dimissioni

E' scontro aperto tra Alessandra Moretti, vicesindaco del comune di Vicenza e molto attiva all'interno del Pd, e Rifondazione Comunista. L'oggetto dell'aspra polemica è la revisione dell'articolo 18, sulla quale Moretti si è dichiarata possibilista, volendosi emancipare da temi ideologici.

"Si radica la soglia del 30% di disoccupazione giovanile che, al sud, arriva al 50% e cio' senza contare gli oltre 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano e che quindi, come ben descritto recentemente da Ilvo Diamanti, non godono di alcuna identita' - spiega il vice sindaco - Aumenta del 7,6%, tra gli under 35, il lavoro a termine. In questo contesto, dobbiamo impegnarci per creare le condizioni per una vera svolta, che determini uno slancio coraggioso verso lo sviluppo economico, l'innovazione e la crescita e, quindi, la creazione di nuovi posti di lavoro. Questo e' l'obiettivo principale che deve ispirare tutte le trattative in materia di riforma del lavoro...non facciamoci distrarre da temi ideologici ma lavoriamo affinche' non ci siano lavoratori di serie A e di serie B..."

Immediata la risposta di Rifondazione Comunista che, dopo aver chiesto provocatoriamente al sindaco Achille Variati di licenziare l'assessore senza giusta causa, è passata dalle parole ai fatti, organizzando per questa mattina un flash mob davanti a palazzo Trissino, invocandone le dimissioni: "
il sindaco Variati per far provare a Moretti cosa significa l'articolo 18, la rimuova dal suo incarico, senza ragione, senza valutare il suo operato, perché ha una opinione diversa dal primo cittadino su alcune cose. Semplicemente perché gli va di farlo una mattina che si é svegliato "col piede sbagliato" - dice Giuliano Ezzelini Storti - Forse in questo modo proverà la stessa sensazione  che proverebbero milioni di lavoratori e lavoratrici Italiani nel caso in cui l'art. 18 non esistesse più. Se l'assessore fosse un conoscitore del mondo del lavoro e io avessi scritto un mucchio di fesserie sarei ben lieto di confrontarmi con Moretti, anche in un pubblico dibattito se qualcuno si offrisse di ospitarlo, sull'argomento".

 

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