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Variati attacca in Senato: "Qui discutete, i Comuni muoiono"

Il sindaco di Vicenza ieri al convegno dell'Anci, che si è tenuto in Senato. Di fronte al Presidente Napolitano, Variati è stato molto duro contro le vaghezze e le lentezze del Parlamento

“Mentre Roma discute, i Comuni muoiono”, questo il grido d’allarme lanciato dal sindaco di Vicenza Achille Variati, ieri relatore in Senato ad un convegno sulla carta delle autonomie a cui ha preso parte anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Anci e dall’Associazione parlamentari amici dei Comuni sul tema “Carta delle autonomie: per un percorso condiviso”.
Il sindaco di Vicenza è stato particolarmente duro contro le lentezze e le vaghezze del Parlamento: “Sono passati troppi anni – ha detto Variati - dalla riforma del titolo V della Costituzione senza che si sia arrivati a risultati concreti. Adesso è in corso la discussione sulla carta delle autonomie, ma mentre a Roma discutete, i Comuni muoiono. E i Comuni sono il primo elemento di possibile ripresa, di investimento, di sviluppo del Paese. I Comuni sono la diga residua nel declinante rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni, assieme al presidente della Repubblica: gli uni il più basso, l’altro il più alto degli elementi dello Stato”.

“In questi ultimi anni – ha ricordato il sindaco di Vicenza - abbiamo dovuto fare i conti con il patto di stabilità, con regole uguali e ugualmente punitive anche per i Comuni virtuosi, che potrebbero spendere ed investire per la ripresa. Ora ci sono le norme incostituzionali con cui lo Stato entra nell'autonomia comunale, indicando addirittura quali capitoli tagliare, e di quanto, e sono prossimi nuovi tagli nei trasferimenti. Ma mentre i Comuni risparmiano, e risparmiano, altrettanto non riescono a fare gli altri rami”.

“Il Parlamento si svegli – ha concluso Variati - e ascolti il grido di dolore che viene dai territori: o il lavoro sulla carta delle autonomie decolla subito e diventa concreto, o i parlamentari possono anche deporre la penna e risparmiarsi lo sforzo. I Comuni, e i territori che rappresentano, sono ormai allo stremo delle forze: e con loro tutti i servizi fondamentali su cui i cittadini e le comunità locali contano ogni giorno”.

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