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Autocertificazione in zona rossa: quando serve, come si compila, cosa si rischia a dichiarare il falso

Da lunedì 15 marzo per ogni tipo di spostamento al di fuori della propria abitazione bisogna compilare il modulo, qui trovate quello aggiornato da scaricare

Veneto in zona rossa da oggi, lunedì 15 marzo. Per ogni tipo di spostamento torna ad essere obbligatoria l'autocertificazione, come successo durante il primo lockdown di marzo 2020 o nel periodo delle scorse festività natalizie.

Nelle zone rosse l'autocertificazione è sempre richiesta. Sono vietati tutti gli spostamenti anche all'interno del proprio Comune, se non in caso di necessità, per esigenze di lavoro e salute, tutti motivi che dovranno essere comprovati dall'autocertificazione. Restano chiusi i negozi, tranne quelli considerati di prima necessità. Stop agli spostamenti nella regione e tra regioni diverse, e ovviamente coprifuoco confermato tra le 22 e le 5, salvo comprovati motivi di necessità, lavoro o urgenza da dichiarare nell'autocertificazione.

Scarica il modulo

Quando è richiesta

In zona rossa l’autocertificazione è sempre richiesta per:

  • Uscire di casa anche con "comprovate esigenze" (lavoro o salute)
  • Uscire dal territorio comunale
  • Fare una passeggiata (le uniche consentite sono quelle nei pressi dell'abitazione)
  • Andare a fare la spesa
  • Svolgere attività sportiva 

Come compilare il modulo dell'autodichiarazione

  • Riempire tutti gli spazi sull’identità della persona che effettua lo spostamento
  • Compilare l'indirizzo da cui è cominciato lo spostamento e quello di destinazione 
  • Riempire tutti gli spazi barrando la casella che indica la "situazione di necessità"
  • Nello spazio - altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio - specificare di cosa si tratta

Il modulo può essere preparato prima di uscire di casa oppure, se non nella disponibilità del cittadino, può essere richiesto "agli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo".

Falsificare l’autocertificazione, cosa si rischia?

L’autocertificazione serve per giustificare uno spostamento che, secondo decreti legge e Dpcm, non sarebbe consentito.

Il modulo e i motivi che giustificano gli spostamenti sono gli stessi della prima ondata e lo sono anche le conseguenze per chi dichiara il falso. Esempi tipici di “falsa dichiarazione” sono motivi di lavoro o di salute inesistenti, indirizzo di residenza non veritiero, nome e cognome inventati, e così via.

Questi sono comportamenti molto gravi e puniti dalla legge con particolare rigore. Chi dichiara il falso rischia:

  • la sanzione amministrativa per violazione delle misure anti-Covid (la multa da 400 a 1000 euro);
  • le ben più gravi conseguenze penali: la denuncia per Falsa attestazione e dichiarazioni mendaci (ex articolo 495 del Codice penale), condotta punita con la reclusione da 1 a 6 anni.

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