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In Italia record UE di morti per smog: a Vicenza l'aria è pessima

Secondo i dati raccolti da Arpa Veneto, in questi giorni nel Vicentino il livello di polveri sottili nell'aria è 10 volte la soglia raccomandata dall'Oms. In Italia si sfiorano le 84mila vittime all'anno per l'inquinamento

A Vicenza si respira l'aria peggiore d'Europa e i rischi per la salute sono seri: l'inquinamento accorcia la durata della vita delle persone e contribuisce a gravi malattie come le malattie cardiache, problemi respiratori e il cancro.

Per comprendere la gravità della situazione basta dare una veloce occhiata ai dati forniti in queste ore da Arpa Veneto: la soglia per le polveri sottili raccomandata dall’Oms è di 10 mg/m3, in questi giorni nel Vicentino è di 100, dieci volte oltre il limite. E il meteo non aiuta: nei prossimi giorni non sono previste precipitazioni. La situazione è simile in tutta la pianura padana, soprattutto nei pressi delle grandi aree urbane. In Italia le morti premature per smog sono quasi 84mila. 

I DATI
Il rapporto “Air quality in Europe — 2015 report”. pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), riferisce che «l’inquinamento atmosferico continua ad essere responsabile di oltre 430 000 morti premature in Europa». Il rapporto Eea esamina l’esposizione della popolazione europea agli inquinanti atmosferici e fornisce una panoramica di qualità dell’aria sulla base di dati provenienti da stazioni di monitoraggio ufficiali in tutta Europa, dimostrando che «la maggior parte abitanti della città continuano ad essere esposti agli inquinanti atmosferici a livelli ritenuti non sicuri dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)». L’Eea spiega che «gli inquinanti più problematici che riguardano la salute umana sono il particolato (PM), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2)» e che «le stime di impatto sulla salute associati all’esposizione a lungo termine al PM 2,5 mostrano che questo inquinante è stato responsabile per 432.000 morti premature in Europa nel 2013, un livello simile a quello stimato negli anni precedenti. Gli impatti stimati dell’esposizione ad di NO2 e O3 sono stati rispettivamente circa 75.000 e 17.000 morti premature».

In Italia le morti premature da PM2,5 sono state 59.500, quelle da O3 sono stimate in 3.330 e i morti causati dell’NO2 sarebbero 21.600. Per quanto riguarda la triste classifica dei decessi da PM2,5 l’Italia è in testa insieme alla Germania, seguite dalla carbonifera Polonia (44.600) e dalla nucleare Francia (43.400). L’Italia fa peggio di tutti anche per mortalità dovuta a O3 (seconda è ancora la Germania con 2100 decessi) e all’NO2, distaccando molto la Gran Bretagna che si ferma a 14.100 decessi.

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