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Scuola: quest'anno si torna a bocciare

Il ministro all’Istruzione sta studiando l’ordinanza che potrebbe reintrodurre la possibilità di bocciatura anche con la DAD

Covid uguale didattica a distanza. Per il secondo anno consecutivo la scuola ha dovuto far ricorso alle lezioni da remoto a causa dell’aumento dei contagi. Ma siamo già a Pasqua e si avvicinano gli scrutini dunque, come si valuterà quest’anno? L'orientamento sembrerebbe essere quello per cui verranno consentite le bocciature. Per la maturità dovrebbe tornare il giudizio di ammissione, che l’anno scorso era stato invece cancellato. Giannelli, presidente Anp: "Promozione automatica non è utile".

Il ministro Bianchi ha fatto capire che quest’anno le cose cambieranno rispetto al passato. Anzitutto ha già confermato che per quanto riguarda la maturità sarà necessario essere ammessi, mentre lo scorso anno il giudizio di ammissione era stato revocato. Questo indizio spinge a pensare che potrebbero essere anche autorizzate le bocciature, la decisione tornerebbe ai professori nei Consigli di classe.

Si potrà dunque essere bocciati dopo un anno in cui a scuola si è andati in presenza solo per qualche mese? La non facile risposta spetterà al ministero dell'Istruzione, che potrà però contare sull’esperienza già maturata lo scorso anno quando si decise di promuovere gli studenti anche in caso di insufficienze gravi, salvo poi provvedere a settembre a dei corsi di recupero. Dei recuperi non vi è mai stata traccia, e gli studenti continuano ad avere delle lacune in alcune materie.

È attesa a giorni una nuova ordinanza del Miur con le disposizioni sugli scrutini di fine anno, al momento restano in vigore le regole pre-Covid per cui è possibile rimandare e anche bocciare gli studenti con molte insufficiente.

“Non credo che sia utile la promozione automatica – ha detto Antonio Giannelli a capo dell’Associazione nazionale presidi – Ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato distinguendo almeno tra chi si è impegnato anche se non ha raggiunto gli obiettivi e chi no. Nei casi dubbi si potrebbe promuovere con l’obbligo di recupero”.

Pare che non ci sarà il “promossi tutti” e già le polemiche contro il Ministro dell’Istruzione sono iniziate.

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