"In Nome della Madre": la Natività con Theama Teatro a Marostica
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In occasione di "Natale Con Noi", mercoledì 28 dicembre alle 21 andrà in scena a Marostica lo spettacolo di Natale "ln Nome della Madre" sulla Natività a cura della compagnia "Theama Teatro" presso l'Aula Magna dell'Istituto Comprensivo in via Natale Dalle Laste 4. La storia racconta di una giovane donna di Galilea, una ragazza come tante, fidanzata con Iosef, falegname, che è destinata ad una vita di moglie e madre. Ma un giorno succede qualcosa di strano: appare un angelo e per Miriàm/Maria il destino cambia in fretta. Diventa “operaia della divinità”, che le mette in grembo, senza seme, un figlio, che è figlio suo, che le cresce dentro, ma che è anche il figlio di Dio. È il mistero della vita che nasce dall’amore e che rivivrà, ancora una volta, nell’intenso e toccante spettacolo di Theama Teatro. Da un romanzo di Erri De Luca viene raccontato in scena il miracoloso atto della maternità vissuto attraverso il coraggio, le emozioni e le sofferenze di Miriàm/Maria. Uno spettacolo, che è un’immensa storia di amore e fiducia, con Anna Zago e Daniele Berardi per la regia di Piergiorgio Piccoli. insieme alle musiche originali di Giovanni Panozzo. Sarà un momento di profonda riflessione che restituisce per intero la bellezza e la grandezza del significato autentico della parola “Natale”. Ingreso unico a 7 euro. Si consiglia la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: www.theama.it - info@theama.it - 0444.322525 (da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18).
Trama di "In Nome di Maria: L’adolescenza di Miriàm/Maria smette da un’ora all’altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo. Qui c’è la storia di una ragazza, divenuta "operaia della divinità", narrata da lei stessa. Qui c’è l’amore smisurato di Iosef per la sposa promessa e consegnata a tutt’altro. Miriàm/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille. Le notizie su Miriàm/Maria provengono dalle pagine di Matteo e di Luca. Qui s’ingrandisce un dettaglio da loro accennato: l’ascensione della natività nel corpo femminile, il più perfetto mistero naturale. E’ in fondo senza peso il concorso maschile in questa storia, senza che se ne senta la mancanza, nonostante la figura di Giuseppe emerga in tutta la sua umanità. Non è scritto nei loro libri che nella stalla c’erano levatrici o altro personale intorno al parto. Partorì da sola. Questo è il maggior prodigio di quella notte di natività: la perizia di una ragazza madre, la solitudine assistita. “In Nome del Padre”: inaugura il segno della croce. “In Nome della Madre”: s’inaugura la vita.