"Cassandra": Teatro della Cenere al CS Bocciodromo di Vicenza
Sabato 6 maggio alle 21 andrà in scena lo spettacolo "Cassandra" di Christa Wolf a cura del Teatro della Cenere con Elisabetta Luise per la regia e sceneggiatura di Marta Scaccia al CS Bocciodromo di Vicenza per il festival "Il Corpo della Crisalide" (vedi programma). Tecnici audio luci: Martina Camani, Marta Scaccia. Visuals: Jacopo Rampazzo. Il monologo teatrale è il primo capitolo della "Trilogia Pagana", messa in scena sempre nella stessa location dal medesima compagnia: seguiranno le "Troiane" (venerdì 19 maggio alle 19) le "Baccanti" (venerdì 26 maggio alle 21). La giornata sarà preceduta alle 16.30 con la proiezione gratuita del lungometraggio “Un’ora sola ti vorrei” di Alina Marazzi e alle 18 dal laboratorio di linocut "Segno e Metamorfosi" con l’artista vicentino Federico Fusetti per ragazzi e adulti (costo 10 euro - prenotazioni a fusetti.federico94@gmail.com. Dopo la rappresentazione teatrale alle 22.30 circa seguirà il dj set con Prince Anizoba from "Area". Ingresso per "Cassandra": 5 euro. Info e prenotazioni: info@teatrodellacenere.it - 347.2193081.
CASSANDRA (tratto da www.teatrodellacenere.it.). "Monologo per un’attrice sola, Cassandra parla mentre Troia continua a bruciare. Essere di parola, essa è prima di tutto il nome di una voce inascoltata che vuole dare luogo all’umano, alla memoria e alla partecipazione, mentre ne segnala l’assoluta mancanza. Adolescente sicura della realtà che afferma, forte della verità che non spiega, Cassandra è la poetessa che continua a ricordarci dove siamo e dove dovremmo essere, è la veggente che non annuncia una profezia sul futuro ma dà corpo all’invisibile che occhi meno sapienti non sanno vedere. Troia brucia non per mano nemica, ma per la sua arroganza che mette a fuoco tutto, per il germe della giovinezza che urla nel suo corpo puro e spietato, nella sua bocca spalancata ad un gorgo di parole che nessuno vuole udire. Anima di una bellezza indecente, amara e ingiuriata, Cassandra ha la prepotenza delle gemme di primavera, la fragilità di mani che si levano al cielo come farfalle e la voce dura e tremante di chi alza una preghiera al dio che la condanna".