Scartosada di Caldogno, mercatino, musica, stand gastronomico
La Scartosada, festa di fine ottobre che è ormai manifestazione storica di Caldogno. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco, avrà luogo domenica 22 ottobre 2023, nel parco di Villa Caldogno, dove, per un giorno sarà possibile rivivere l’atmosfera autunnale contadina de nà olta. Infatti, sotto le barchesse torneranno balle di fieno, pannocchie da scartocciare e antiche macchine contadine per sgranare il mais.
Quest’anno, inoltre, verranno proposti alcuni dei giochi tradizionali di una volta a cura del gruppo Tradizioni Contadine di Lampertico. Campanon, salta marei, salta mussa, bussoloti e spacca pignatte sono solo alcuni dei giochi dei nostri nonni che il gruppo farà riscoprire così da tramandarli alle nuove generazioni e non farli cadere nell’oblio.
Per tutta la giornata, il parco della Villa ospiterà hobbisti e artigiani con più di 40 bancarelle in cui sarà possibile trovare gli oggetti più fantasiosi e originali.
Alle 15.30 concerto del gruppo bandistico di Vivaro-Dueville.
Il ricco stand gastronomico sarà aperto anche a pranzo con specialità fish & chips, panini onti, tranci di pizza.
La Scartosada di Caldogno: storia e tradizioni
La “Scartosada“, ossia l’atto di togliere il cartoccio dalle pannocchie, è un’antica tradizione che ogni anno si ripeteva nelle campagne venete. Con l’arrivo dell’autunno, infatti, sul campo si raccoglievano le pannocchie di granoturco insieme al loro cartoccio. Queste venivano poi portate col carro nei portici delle case o nelle barchesse delle Ville, dove le famiglie, la sera, si riunivano per scartossàrle.
Tutti contribuivano al lavoro, dai più anziani ai più giovani, tanto che scartossare el sorgo diventava un momento di incontro e convivialità. È così che l’odore dei cartocci si mescolava alle chiacchiere delle donne, alle preghiere dei rosari e alle risate dei bambini.
Una volta liberate dai cartocci, le pannocchie venivano portate nei solai per farle asciugare dall’umidità e sgranate, al fine di ottenere il mais, e quindi la farina, per la polenta.
Tuttavia, nulla veniva buttato via.
I cartocci, infatti, diventavano una vera e propria risorsa, con i quali costruire giacigli e ceste per la spesa, confezionare bambole per le bambine e alcuni, addirittura, usavano queste foglie come carta igienica.
Da più di 10 anni ormai, la Pro Loco di Caldogno si impegna a mantenere viva questa tradizione facendola rivivere nella Villa e nelle sue barchesse e ricostruendone il contesto in modo tale da tramandare anche alle nuove generazioni i valori e la cultura del nostro territorio.