"Festa dei Popoli" a Vicenza
TUTTE LE SAGRE E LE FESTE AUTUNNALI A VICENZA E PROVINCIA
Sabato 8 ottobre tornerà la "Festa dei Popoli" a Vicenza presso l'Istituto Baronio in viale Trento 139 per conoscere e incontrare persone e tradizioni di tanti paesi presenti in città con incontri di sport, cucina e musica interculturale. Il programma prevede numerosi appuntamenti a partire dalle 9, quando prenderà il via il torneo di calcetto, che vedrà rappresentanti di varie nazioni, fra cui giovani richiedenti asilo politico. Il pranzo dalle 13 alle 15 proporrà piatti etnici. A seguire è prevista una tavola rotonda con il consiglio degli stranieri, istituito quest'anno con l’elezione dei primi 21 membri. Alle 16 ci saranno sfilate, danze e canti tradizionali di svariati popoli (Ghana, Santo Domingo, Senegal, Sri Lanka, Bangladesh, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Moldavia, Marocco, Tunisia, comunità rom, India, Filippine, Nigeria), a cui seguiranno le premiazioni del torneo di calcetto. Ingresso gratuito.
Durante l’intera giornata saranno presenti stand espositivi di artigianato e prodotti tipici, e verranno organizzati laboratori e giochi per bambini. Sarà inoltre presente la Croce Rossa Italiana, che per la prima volta porterà alla festa dimostrazioni di primo soccorso e di manovre di disostruzione pediatrica. La manifestazione, che vede la collaborazione del Centro di servizio per il volontariato della provincia di Vicenza (Csv), è promossa dall’Unione Immigrati con un contributo del comune di Vicenza nell’ambito delle iniziative culturali, che sono state promosse negli scorsi mesi a Campo Marzo e in altri luoghi della città.
A Vicenza la presenza di cittadini stranieri ha subito in questi ultimi anni una flessione. Nel 2015 erano registrati in anagrafe 17.768 stranieri, di cui 9.405 femmine e 8.363 maschi, ovvero 549 in meno rispetto al 2014 e 1.882 in meno rispetto ai 19.650 registrati nel 2012, anno record per le presenze straniere. L’Est Europa si conferma l’area di maggior afflusso con 2.563 residenti della Serbia, 2.152 della Romania, 1.500 della Moldavia, 957 dell’Albania e 935 della Bosnia Erzegovina. A loro si affiancano molti conterranei che hanno nel frattempo acquisito la cittadinanza italiana.