LAV: "Ricerca con Zero Animali" a Vicenza, Bassano del Grappa e Schio
Per due weekend consecutivi sabato 25 e domenica 26 marzo più sabato 1 e domenica 2 aprile la LAV (Lega Anti Vivisezione) scenderà in centinaia di piazze italiane con la manifestazione "Ricerca con Zero Animali" per far firmare la petizione a riguardo e per sostenere la campagna con l'acquisto di uovo pasquale. Sul territorio berico i banchetti LAV saranno presenti a Vicenza, Bassano del Grappa e Schio. La LAV chiederà al governo di destinare il 50% dei fondi per la ricerca allo sviluppo dei metodi sostitutivi. Si potrà contribuire ad importanti progetti di ricerca, che non utilizzano animali, come quelli ai quali la LAV ha dato il suo contributo, offrendo una speranza in più ai malati che attendono una cura, ai milioni di animali vittime della sperimentazione, e ai ricercatori un posto di lavoro. Per tutti le piazze della manfestazione LAV in Italia: www.lav.it. Per informazioni sulla LAV di Vicenza: 348.0408396 (dopo le ore 19) - lav.vicenza@lav.it - www.lav.it/sedi/vicenza - www.facebook.com/lav.v
L'elenco dei punti LAV a Vicenza e provincia con date e orari:
VICENZA: Sabato 25 marzo e sabato 1 aprile - Contrà Cavour - ore 10.00 - 18.00 / Domenica 2 aprile - Contrà Del Monte - ore 10.00 - 18.00
BASSANO DEL GRAPPA: Sabato 25 marzo - Piazza Libertà - ore 15.00 - 19.00 / Sabato 1 aprile - Piazza Garibaldi - ore 15.00 - 19.00 / Domenica 2 aprile - Piazza Garibaldi - ore 10.00 - 19.00
SCHIO: Domenica 26 marzo - Via Garibaldi - ore 15.00 – 18.00
RICERCA ZERO ANIMALI: abbandonare gli animali è un dovere della ricerca, adottando la scienza giusta, che utilizza "Zero Animali" nei test di laboratorio. La LAV sostiene una ricerca scientifica affidabile e utile, che mette tutti d’accordo senza essere crudele con gli animali. Al momento il processo di ricerca e sviluppo di un farmaco richiede oltre 10 anni e soltanto 1 su 10.000 molecole testate in modelli animali arriva sul mercato, dimostrando come la mancanza di modelli attendibili contribuisca all’elevato tasso di insuccesso. Grazie al sostegno LAV saranno sviluppati “organ-ona-chip” e sistemi multi-organoide, sfruttando co-colture cellulari 3D per simulare le interazioni tra i diversi tipi di cellule: un progetto ambizioso, con ricadute in vari ambiti, tra cui lo studio delle malattie metaboliche.
RISULTATI: Università di Genova - in collaborazione con lstituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro: sono state prodotte 100 milioni di cellule HUVEC (estratte dal cordone ombelicale). Università di Pisa - è stato messo a punto un bireattore con cellule umane in colture tridimensionali per lo studio delle sostanze inalate. Laboratorio LARF dell’Università di Genova - è stato avviato un progetto sulle cellule staminali umane. Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna-Ospedale S. Orsola - sarà avviato uno studio di modelli alternativi all’uso di animali per i test sui farmaci e le nuove molecole.
LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE IN NUMERI: 700 mila animali usati ogni anno nei laboratori italiani. Topi (485.820) e ratti (129.446) sono le specie più utilizzate, ma anche conigli (7.059) e uccelli (29073); il numero di macachi è aumentato da 302 a quasi 450, e sono 500 i cani ancora utilizzati in test dolorosi e dalla dubbia valenza scientifica. 2.000 al giorno muoiono per le conseguenze dei test: avvelenamento, ustioni, mutilazioni, infezioni e altre malattie. Il 95% dei test su animali non supera le prove cliniche per gli esseri umani. Italia “fanalino di coda” nel finanziamento di metodi alternativi alla sperimentazione animale: l’Unione Europea (70 miliardi di euro), la Germania (50 milioni), l’Italia (500 mila euro). Cristallina la posizione di Maurice Whelan del JRC (servizio scientifico interno della Commissione Europea), che dichiara come il punto non sia solo implementare i metodi alternativi riducendo o migliorando l’uso di cavie, ma trovare nuovi approcci sperimentali che non usano animali per salvare il pianeta e gli uomini. Mentre l’Europa dichiara prioritari i metodi alternativi e il governo olandese si impegna per raggiungere una ricerca solo con metodi sostitutivi entro il 2025, in Italia la lobby, che usa animali, rema contro il futuro ancorando il paese italiano a un modello mai validato scientificamente e diffuso nell’Ottocento come quello animale. I rari casi in cui sono stati approvati fondi per le alternative, come successo in Toscana1 e in Friuli Venezia Giulia2, grazie a leggi regionali, i finanziamenti sono spariti nel nulla.