"La II° Battaglia delle Melette 1917/2017" sull'Altopiano di Asiago
Sabato 11 novembre alle 8.45 Guide Altopiano e The Mountain Walker organizzano l'escursione storico-naturalistica II° Battaglia delle Melette 1917/2017 a distanza di 100 anni nei luoghi della Grande Guerra sull'Altopiano di Asiago. Difficoltà: Media. Dislivello: 350 m. Durata: 4 ore (3 ore di passeggiata). Partenza prevista per le ore 8.45 dal Bar alla Stazione (via stazione, 9 Asiago) vicino all'entrata del parcheggio dello Stadio del Ghiaccio di Asiago - Durata dell'escursione: 4 ore circa compresa la visita guidata. Pranzo al sacco. Costo: 15 euro adulti. Prenotazione obbligatoria entro le ore 18 di venerdì 10 novembre. Iscrizioni: info@guidealtopiano.com
CONTESTO STORICO. Il 29 ottobre 1917 Il Capo di Stato Maggiore dell’ esercito Austroungarico Franz Conrad von Hötzendorf emanava le direttive per un attacco generale sull'Altopiano di Asiago, decidendo l'inizio delle operazioni per il 10 novembre. Già dal 3 novembre 1917, dopo la “Rotta di Caporetto” e a causa del cedimento del tratto settentrionale delle nostre linee sul fiume Tagliamento ed il passaggio di truppe austro-tedesche, il Comando Supremo italiano ordina il ripiegamento sul Piave e sul Grappa. La 4ª armata schierata in Cadore riceve l'ordine di ritirata da prima sulla linea difensiva arretrata, la linea gialla, poi sulla riva destra del Piave, sul monte Grappa e in Val Brenta. Contemporaneamente, anche le truppe sull'Altopiano di Asiago iniziano la ritirata dalle prime linee. Il collegamento tra le due armate resta stabilito sul ciglione del Sasso Rosso a Foza e lungo la Val Brenta. Anche a causa dell’ordine di ripiegamento dalla nostra “prima linea” le truppe austriache avanzano velocemente verso la parte centrale dell’Altopiano. Il 9 novembre Asiago cade in mano austriaca, il 10 tocca a Gallio. Velocemente saltano tutti i caposaldi italiani. Ad est si ritorna a combattere sulle linee difese nel 1916 durante la Strafexpedition. Inizia la II° Battaglia delle Melette, ma questa volta la caparbietà italiana non sarà sufficiente a resistere all’incontenibile irruenza austroungarica, alimentata ancor di più dalla recente “vittoria” sull’Isonzo.