Il Senso della Musica: Gianni Rodari e l'elogio della fantasia
Si arricchiscono le proposte in streaming del Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza che giovedì 4 febbraio alle ore 18.00, sulla pagina www.facebook.com/
L’evento, inizialmente previsto in presenza a fine anno e recuperato ora in modalità on line, suddiviso in una parte di relazione e in una musicale, ha per titolo “Gianni Rodari: elogio della fantasia” e intende celebrare il centenario della nascita del giornalista e scrittore piemontese specializzato in letteratura per l’infanzia. Rodari (1920-1980) fu l’unico italiano ad aver vinto il prestigioso premio danese Hans Christian Andersen (noto anche come il “Piccolo Premio Nobel” della narrativa per l’infanzia) e grazie all’opera “Grammatica della fantasia” (1973) è considerato uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie.
Domani, dopo la relazione a cura di Giovanni Pozzovio, professore di Poesia per musica e drammaturgia musicale presso il Conservatorio vicentino, verranno presentate diverse musiche, con un’ampia varietà di organici e generi, dedicate, ispirate o composte sui testi di Rodari.
Si ascolterà così “W[alt!]Z 4 Piano Bill”, del docente di Composizione Stefano Chinca, brano per due pianoforti, suonati da Andrea Matticchio e Leonardo Vaccari, che estende la dedica al pianista jazz Bill Evans, scomparso come Rodari nel 1980; a seguire le composizioni di Sonia Bo, “L’arbitro, il merlo, il vaporetto che va a Ischia...”, eseguita al flauto da Gaia Savini, e “Filastrocche del cavallo parlante (La minestra, il Bastimento, Re Federico)”, per coro; ancora per coro verranno presentate “La favola antica” di Anna Panozzo e, con l’aggiunta di pianoforte e chitarra (suonati rispettivamente da Mirco Vicentin e Andrea Agazzi), le conclusive “Il pane” di Enrico Strombino e “Filastrocca delle parole” di Virgilio Savona. Fra i nuovi contenuti on line disponibili si segnala inoltre la pubblicazione sulla pagina Facebook e il canale YouTube del “Pedrollo” del pezzo T.A.P. (A. Juncos), eseguito dall’omonimo duo composto dai sassofonisti Alessandro Juncos e Riccardo Fachinat. Il brano, che indaga diversi aspetti della musica contemporanea ed è caratterizzato dall’utilizzo dell’improvvisazione libera, è da intendersi come un piccolo omaggio al pubblico della rassegna “I Martedì al Conservatorio”.