Dal 26 al 29 maggio 2022 il Festival Biblico arriverà a Vicenza, per il fine settimana di eventi dal vivo al centro di questa 18ª edizione, iniziata il 5 maggio. Un cartellone di oltre 30 eventi che saranno ospitati nel Brolo del Palazzo Vescovile - una piccola oasi di pace e tranquillità nel cuore del centro storico della città - mentre, nella vicina piazza Duomo, tornerà dopo due anni di pausa lo spazio del dAbar, il café culturale del Festival Biblico, con la sua consueta proposta che unisce cultura e territorio.
Così come nelle altre città coinvolte nel progetto - Verona, Rovigo, Vittorio Veneto, Treviso e Padova (dove gli eventi si svolgono sempre questo fine settimana, dal 27 al 29) - anche gli appuntamenti in programma a Vicenza approfondiranno alcune questioni che segnano la contemporaneità a partire dal criterio tematico scelto per il 2022: l’Apocalisse di Giovanni.
Quattro saranno le prospettive principali che guideranno la riflessione: biblico-esegetica, con gli appuntamenti di approfondimento sul testo di Apocalisse, antropologica-filosofica, per riflettere sul senso e le dimensioni del tempo, geopolitica, che si concentra sull’oggi e sull’invito di Apocalisse a leggere e vivere ogni tempo presente, linguistica e del pensiero critico, entrambe strettamente connesse a concetti chiave del nostro vivere, come libertà, scelta, coerenza e responsabilità. Inoltre, in questa edizione più che in altre, il Festival ha voluto aprirsi al resto del mondo ospitando molte voci europee ed extraeuropee, per ribadire che i confini nazionali non sono sufficienti per capire il tempo che stiamo vivendo.
Vicenza, 26-29 maggio: il programma completo
Il programma aprirà giovedì 26 con il primo degli incontri biblici giorno e notte che vedranno quest’anno alla conduzione Gabriella Caramore, voce e volto amatissimi dal pubblico del Festival, saggista e autrice radiofonica nonché ex conduttrice della trasmissione radiofonica Uomini e profeti. Il ciclo, composto da 5 incontri in tutto nell’arco dei giorni di Festival, proporrà una serie di approfondimenti su alcuni dei concetti e degli elementi più significativi del testo di Apocalisse - la profezia, l'Agnello, la Città celeste, il ruolo della tribolazione, le figure di donne - e vedrà ospiti i biblisti don Claudio Doglio, don Luca Pedrolli e Silvia Zanconato, la pastora valdese Ilenya Goss e, infine, Marinella Perroni, biblista e fondatrice del Coordinamento teologhe italiane, insieme al teologo Andrea Grillo, per uno speciale appuntamento dedicato a Chiesa e Sinodo alla luce della teologia giovannea.
Anche quest’anno tornerà il format Geografia delle fedi, realizzato in collaborazione con la rivista Jesus e inaugurato lo scorso anno con la volontà di creare uno spazio di dialogo e confronto di respiro internazionale in cui indagare la questione della fede e delle fedi nel mondo con un approccio che lega le Sacre Scritture, la storia, l’antropologia, il contesto e i suoi dati, le testimonianze. Tre gli incontri in programma: Centrafrica. L’impegno per la pace (venerdì 27) con il cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, e don Dante Carraro di Medici con l'Africa Cuamm, moderati dalla giornalista Anna Pozzi; Ucraina/Russia. Da dove tutto è cominciato (sabato 28) con l’analista politico Dario Fabbri e Simona Merlo, docente di Storia contemporanea, moderati da Paolo Rappellino giornalista di Jesus; Colombia. Politica e Chiesa: riconciliazione e diritti umani in un paese lacerato (domenica 29) con Jairo Agudelo Taborda, docente Relazioni internazionali all’Università del Norte a Barranquilla in Colombia, e il padre missionario della Consolata Angelo Casadei (presente in collegamento), moderati dal giornalista Mauro Castagnaro.
Lo spazio delle Meditazioni, sarà, invece, quest’anno alle 9 del mattino di sabato 28 e domenica 29, rispettivamente con l’abate della Comunità monastica di San Miniato al Monte padre Bernardo Francesco Maria Gianni sul concetto di fedeltà e sul senso che esso può avere oggi in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, e con la scrittrice e storica Benedetta Tobagi sulla figura della “Bestia” e sul ruolo della speranza.
Ampio spazio sarà poi, come di consueto, dedicato ai Dialoghi in cui si confronteranno voci e prospettive, laiche e religiose. Due quelli in programma nel primo giorno di Festival: Il bene nel male, il male nel bene. Il dualismo dell’umanità con il teologo Aristide Fumagalli e Matteo Meschiari, antropologo, geografo e scrittore, che partiranno dal concetto di “antropologia del dono” come possibile risposta a questi tempi incerti, di crisi storica e ambientale; Disuguaglianze. Quel divario tra ricchi e poveri (A. Langer) con la sociologa Nunzia De Capite di Caritas Italia e Patrizia Luongo, economista del Forum Disuguaglianze Diversità, per cercare di capire come adoperarci per una resistenza minima alle iniquità, uscendo da stereotipi e luoghi comuni. Entrambi gli incontri saranno moderati dal giornalista di Famiglia Cristiana Paolo Perazzolo.
Venerdì 27 saranno, invece, Dario Fabbri - ospite il giorno prima di Geografia delle fedi - e Guido Dotti, monaco della Comunità di Bose, moderati dalla giornalista Rai Costanza Spocci a parlare di Scenari. C'è posto per la pace?.
Lo spazio dei Dialoghi ritornerà poi sabato 28 maggio: primo appuntamento al mattino alle 7:30 al Museo Diocesano di Vicenza con Esegesi e arte. Ap 7,9-17: primo squarcio di speranza, tra la moltitudine immensa dei salvati con il direttore del Museo don Francesco Gasparini e il biblista Alberto Vela. Saranno tre, invece, gli appuntamenti nel pomeriggio. La forza della mitezza. E del perché sia una direzione opportuna con il filosofo catalano Josep Maria Esquirol (in collegamento) e padre Bernardo Francesco Maria Gianni, moderati da Armando Buonaiuto, un viaggio tra mistero, speranza, mitezza; Simbolismo e linguaggio. Dalla scrittura nel libro di Apocalisse alla funzione del linguaggio con la filosofa Francesca Rigotti e mons. Gianantonio Borgonovo, docente di Teologia ed Esegesi del primo Testamento, moderati da Marcello Ghilardi, che proporranno un affondo sul linguaggio di Apocalisse per provare a capire da dove arrivano simbolo e simbolismo e come, ancora oggi, il linguaggio simbolico possa aprirci strade inedite di comprensione e lettura della realtà; Cosa ha da dirci il tempo? un confronto inedito sul concetto di tempo che vedrà insieme lo scrittore bulgaro Georgi Gospodinov, Premio Strega Europa 2021 (in collegamento) e il teologo Kurt Appel, professore di Teologia fondamentale e Filosofia della religione all’Università di Vienna, moderati da Alessandro Zaccuri.
Domenica 29, ultimo giorno di Festival, la giornata si aprirà nuovamente alle 7:30 con Esegesi e arte - che in questo secondo appuntamento muoverà da Ap 21,1-22,5: secondo squarcio di speranza, creati per una città piena di vita, la Gerusalemme nuova - per poi proseguire nel pomeriggio con un appuntamento a cura di Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mons. A. Onisto” e Istituto Diocesano di Musica Sacra e Liturgica “Ernesto Dalla Libera”, dal titolo Cieli riaperti? Tempi di distruzione, strade per ricostruire e introdotto da Leopoldo Sandonà, e, a seguire, Gianluca Potestà, professore ordinario di Storia del cristianesimo all’Università Cattolica di Milano, che nell’incontro L'Anticristo. Dalla bestia apocalittica all’affresco di Luca Signorelli partirà dal celebre affresco nel Duomo di Orvieto per ripercorrere storia e forme di questo misterioso personaggio nel corso dei secoli.
Nell’area del dAbar, il café culturale che quest’anno verrà allestito nell’area di piazza Duomo, troveranno come di consueto spazio musica e incontri, uniti a una selezione di proposte di eccellenza dell’enogastronomia del territorio.
Due gli eventi speciali ospitati quest’anno al café: la sera di sabato 28 maggio Rievocare e raccontare le proprie storie, un incontro con Matteo Caccia realizzato in collaborazione con la Pastorale Giovanile della Diocesi di Vicenza, che sarà la tappa conclusiva di un workshop in cui il celebre autore e conduttore coinvolgerà alcuni giovani della città per imparare a identificare, selezionare e poi raccontare davanti al pubblico una storia della propria vita che abbiamo vissuto ma non abbiamo mai davvero raccontato: una serata in cui queste storie raccolte e allenate verranno raccontate in prima persona davanti ad un pubblico. Nel pomeriggio di domenica 29 maggio, arriverà, invece, a Vicenza Circo Patuf con Bu. si può domare la bestia?, uno spettacolo circense, cui seguirà un laboratorio, con il Circo per i bambini e con la biblista Silvia Zanconato per i genitori. L’evento è realizzato in collaborazione con FISM Vicenza.
Per quello che riguarda la musica, infine, saranno quest’anno ospiti del dAbar: la marching band Banda Storta, con un concerto itinerante di apertura del café culturale che accompagnerà il pubblico da piazza Castello fino a piazza Duomo, Andrea Chimenti - ex cantante dei Moda - che presenterà il suo ultimo disco Il Deserto La Notte Il Mare (venerdì 27); Simcha Ben che ci condurrà in un viaggio musicale a est dei Balcani, Elli de Mon, one woman band con un blues nuovo, fatto di slide selvaggi e contaminato da influenze punk, oltre che dalla musica indiana (sabato 28); Singin’ Wood con Raiz, musiche dal Messico e dal Sud America, canzoni di amore e ribellione (domenica 29).
E domenica 29 maggio sarà sempre la musica a chiudere il programma di Vicenza - questa volta però nel Chiostro del Palazzo Vescovile - con Incantate di Fabio Cinti alla voce e Arturo Stàlteri al pianoforte: un concerto che proporrà una selezione di brani originali composti da Franco Battiato e Giusto Pio per voce femminile e di brani dai due lavori precedenti degli artisti, e sarà arricchito da racconti e aneddoti che restituiranno in maniera singolare il loro rapporto con il grande artista siciliano per raccontare una parte della sua esistenza.
|