Poetry Vicenza: "Haiku e Zen" con il filosofo vicentino Pasqualotto
In occasione di "Poetry Vicenza 2017", domenica 9 aprile alle 18 si terrà la lezione d'autore "Haiku e Zen" con il filosofo e saggista vicentino Giangiorgio Pasqualotto alla galleria d'arte Hands di Vicenza in contrà Santissimi Apostoli 29. Si parlerà della poesia giapponese "Haiku" dalle sue origini ad ogi della filosofia "Zen" per conoscere le influenze della cultura orientale su quella occidentale. Ingresso libero.
HAIKU: è una forma poetica formata da tre versi composti da 5-7-5 sillabe tra le più conosciute espressioni poetiche provenienti dall’emisfero orientale. Questa classica composizione breve predomina sulle altre strutture poetiche in Giappone sin dal secolo XI, dove ebbe la massima fioritura la composizione a catena, “kusari-renga”, nella quale molti poeti, sfruttando la struttura del tanka (la poesia breve composta da cinque versi composti da 5-7-5-7-7 sillabe), creavano cento e anche più strofe. Nell’ambito della composizione a catena nasce anche lo “haikai-no-renga”, una versione più spontanea e umoristica che conosce grande diffusione nei secoli XVI e XVII. In questo contesto si inserisce Matsuo Bash?, il maestro della poesia giapponese, che darà una dignità propria allo Haiku, creando quella figura poetica che possiede i tratti del linguaggio semplice e del ritorno alla natura reale, corroborata da un velo di filosofia Zen. L’obiettivo degli Haijin, gli scrittori di haiku, non è quello di descrivere, ma di cristallizzare un istante. Poi l'haiku sia migrato in occidente e, in ispecie, in Italia, passando attraverso la voce di alcuni autori in particolare: Kerouac, Borges e Rilke da un lato; D’Annunzio, Ungaretti, Sanguineti e Andrea Zanzotto, dall’altro. Preliminarmente, è necessario specificare che erroneamente si discute di sillabe nel trasportare lo schema formale dello Haiku dal sol levante al mondo occidentale, ma la poesia nipponica non vive di sillabe ma di "onji", che possiamo identificare nei segni grafici propri della lingua le cui regole di “sillabazione” non coincidono perfettamente con le nostre.
ZEN: con il termine Zen (?) ci si riferisce a un insieme di scuole buddhiste giapponesi, che derivano per dottrine e lignaggi dalle scuole cinesi del Buddhismo Chán a loro volta fondate, secondo la tradizione, dal leggendario monaco indiano Bodhidharma. Per questa ragione talvolta si definisce Zen anche la tradizione cinese Chán, ma anche le tradizioni Sòn coreana e Thi?n vietnamita. Le scuole del Buddhismo Zen furono trasferite nell'arcipelago giapponese da monaci Tendai di ritorno dai loro viaggi in Cina. Oppure successivamente furono trasferite da monaci cinesi missionari in Giappone. L'introduzione del Buddhismo Zen, come scuola autonoma, in Giappone ha avuto un processo piuttosto sofferto. Tali difficoltà non si riscontrarono tanto nel trasferimento di dottrine, testi e lignaggi quanto piuttosto nel rendere autonomo lo Zen dalla scuola Tendai.
GIANGIORGIO PASQUALOTTO: è un filosofo nato a Vicenza nel 1946. Frequenta il liceo classico "Antonio Pigafetta" di Vicenza, dove ha come professore Giuseppe Faggin. Nel 1969, sotto la guida di Dino Formaggio, si laurea in Filosofia all'Università di Padova, con una tesi sull'estetica tecnologica di Max Bense. Durante gli anni universitari diventa amico di Adone Brandalise, Massimo Cacciari, Umberto Curi, Giuseppe Duso. Per alcuni mesi è professore supplente nel suo stesso liceo vicentino, dove conosce l'ancora giovanissimo Franco Volpi. Collabora attivamente ad alcune importanti riviste di filosofia tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, come Angelus Novus, Contropiano, Il Centauro. Negli anni 1972-1974 è professore incaricato di Letteratura Artistica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia; dal 1975 insegna Storia della Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova, dove dal 2006 è titolare della cattedra di Estetica. Nel 1993 è stato cofondatore dell'Associazione “Maitreya” di Venezia per lo studio della cultura buddhista. Nel 1996 ha contribuito alla nascita della rivista di filosofia orientale e comparata “Simplègadi”, animata da un gruppo di giovani studenti universitari. Nel 1999, con Adone Brandalise, è stato tra i promotori del Master in Studi Interculturali dell'Università di Padova, presso il quale ha insegnato Filosofia delle Culture.
PUBBLICAZIONI PRINCIPALI:
Avanguardia e tecnologia. Walter Benjamin, Max Bense e i problemi dell'estetica tecnologica, Roma, Officina, 1971;
Teoria come utopia. Studi sulla Scuola di Francoforte (Marcuse, Adorno, Horkheimer), Verona, Bertani, 1974;
Storia e critica dell'ideologia, Padova, CLEUP, 1978;
Oltre l'ideologia: «Il Federalista», Roma, Ist. dell'Enciclopedia Italiana, 1979;
Pensiero negativo e civiltà borghese, Napoli, Guida, 1981;
Saggi di critica, Padova, CLEUP, 1981;
Saggi su Nietzsche, Milano, Franco Angeli, 1985;
Il Tao della filosofia. Corrispondenze tra pensieri d'Oriente e d'Occidente, Parma, Pratiche, 1989;
Estetica del vuoto. Arte e meditazione nelle culture d'Oriente, Venezia, Marsilio, 1992;
Illuminismo e illuminazione: la ragione occidentale e gli insegnamenti del Buddha, Roma, Donzelli, 1997;
Yohaku: forme di ascesi nell'esperienza estetica orientale, Padova, Esedra, 2001;
East & West. Identità e dialogo interculturale, Venezia, Marsilio, 2003;
Il Buddhismo: i sentieri di una religione millenaria, Milano, Bruno Mondadori, 2003;
Figure di pensiero. Opere e simboli nelle culture d'Oriente, Venezia, Marsilio, 2007;
Oltre la filosofia, percorsi di saggezza tra oriente e occidente, Vicenza, Colla, 2008;
Dieci lezioni sul buddhismo, Venezia, Marsilio, 2008;
Per una filosofia interculturale (a cura di), Milano, Mimesis Edizioni, 2008;
Taccuino giapponese, Udine, Forum, 2009;
Tra Occidente ed Oriente: interviste sull'intercultura ed il pensiero orientale (a cura di Davide De Pretto), Milano, Mimesis Edizioni, 2010;
Filosofia e globalizzazione, Milano, Mimesis Edizioni, 2011