Conversazioni filosofiche: Hannah Arendt
CONVERSAZIONE FILOSOFICA CON IL PROF. VITTORIO PONTELLO
A cura di FOLLIA ORGANIZZATA e Arci Servizio Civile Vicenza
"Il rischio della sfera pubblica significa qualcosa di molto preciso per me: esporsi alla luce della sfera pubblica, in quanto persona. Benché sia personalmente convinta che non si debba apparire e agire in pubblico concentrati su se stessi, so anche che in ogni azione la persona si esprime in un modo che nessun’altra attività consente. Anche parlare è una forma d’azione. Questo è il primo rischio. L’altro è dare inizio a qualcosa. In questo modo aggiungiamo il nostro filo a un intreccio di relazioni, e che ne sarà di esso non ci è dato saperlo. Siamo tutti avvezzi a dire: Signore, perdonali, perché non sanno quel che fanno. Ciò vale per ogni azione. Le cose stanno così: semplicemente non possiamo sapere. Per questo parliamo di rischio. E vorrei aggiungere che questo rischio è possibile solo laddove c’è fiducia tra le persone, una fiducia – difficile da esprimere ma fondamentale – in ciò che vi è di umano in tutti noi. Altrimenti un simile rischio sarebbe impossibile. "
Hannah Arendt, “Che cosa resta? Resta la lingua” Una conversazione con Günter Grass