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Vicenza Jazz: “Alla Fiera dell’Est: sulle rotte di Marco Polo e Thelonious Monk”

Sarà dedicata soprattutto all'estremo oriente la diciassettesima edizione del festival New Conversations - Vicenza Jazz, che si terrà dal 4 al 12 maggio a Vicenza: tutti gli appuntamenti

Sarà dedicata soprattutto all’estremo oriente la diciassettesima edizione del festival New Conversations – Vicenza Jazz, che si terrà dal 4 al 1 maggio a Vicenza.

Saranno i musicisti provenienti dall’India, dal Giappone e dal sud est asiatico a rendere unico il programma ideato dal direttore artistico Riccardo Brazzale e intitolato “Alla Fiera dell’Est: sulle rotte di Marco Polo e Thelonious Monk”: un omaggio alle perlustrazioni sia geografiche sia musicali attraverso le figure di due grandi esploratori. Festival tra i più rinomati a livello internazionale, Vicenza Jazz 2012 sarà un contenitore per molteplici ascolti jazzistici: dalle esoteriche proposte estremo orientali alle grandi firme del jazz afro-americano, dalle piccole formazioni cameristiche alle magniloquenti produzioni orchestrali di grande respiro, dagli artisti per “intenditori” ai gruppi dal vasto seguito popolare.

Tutto raccolto in nove giorni ad altissima concertazione musicale: il programma, di cui per ora sono annunciati gli eventi principali mentre ancora in via di definizione sono i numerosi appuntamenti di contorno, offrirà un centinaio di spettacoli. L’intera città di Vicenza sarà invasa dalle improvvisazioni afro-orientali: dai teatri (con l’immancabile e monumentale cornice del palladiano Teatro Olimpico, oltre al Teatro Comunale) ai palazzi storici, dalle chiese alle piazze e le vie del centro, dai numerosi locali notturni al Conservatorio “Pedrollo”.

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2012 è organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, in collaborazione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, con la partecipazione dell’associazione Panic Jazz Club, il contributo della Regione Veneto e del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che con il sostegno di Confcommercio Vicenza e molti altri sponsor fra cui Aquila Corde.

Il primo fine settimana del festival offrirà un raro concentrato di ascolti dall’estremo oriente, con proposte di grande prestigio oltre che di notevole sforzo produttivo: in teatro si potranno seguire i concerti dell’indiano Trilok Gurtu e del trio multietnico di Ernst Reijseger (il 4 maggio), il “Saiyuki Trio” del vietnamita Nguyên Lê e la band dell’indo-americano Rudresh Mahanthappa (il 6). Ad alto impatto spettacolare si preannunciano le parate in costume della Jaipur Kawa Brass Band proveniente dal Rajasthan (il 5 e il 6).

In un festival dalla lunga tradizione come Vicenza Jazz non possono mancare proposte di spessore storico, oltre a sfide di grande impegno e originalità produttiva. Tra gli appuntamenti principali del cartellone figurano due progetti con orchestra che ruotano attorno a solisti di grande fama: il pianista statunitense Uri Caine eseguirà la sua personale ed esuberante riscrittura delle pianistiche 33 Diabelli Variations di Beethoven assieme all’Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Carlo Tenan (l’8 maggio), mentre il trombettista Fabrizio Bosso unirà il proprio quartetto jazz all’ampio organico classico dell’Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Stefano Fonzi nel progetto più ambizioso della sua brillante carriera: un omaggio jazz sinfonico alle musiche di Nino Rota (l’11), già testato addirittura con la London Symphony Orchestra.

La bandiera della grande storia del jazz afro-americano sarà portata innanzitutto dal contrabbassista per eccellenza: Ron Carter (in trio il 9 con il chitarrista Russell Malone e il pianista Donald Vega); Carter, sulla scena del jazz da mezzo secolo (basti solo il suo sodalizio con lo storico quintetto di Miles Davis negli anni ’60), torna in città dopo tredici anni, quando venne al festival dedicato a Ellington. Ma questo sarà anche il festival di un altro ritorno: quello di tre pianisti che suoneranno insieme sullo stesso palco e su tre pianoforti, ovvero Kenny Barron e Mulgrew Miller e Dado Moroni in un trittico unico a omaggio a Thelonious Monk (sabato 12, in una serata che vedrà sul palco anche il sestetto del pianista Franco D’Andrea, anch’esso per un progetto speciale per il Genius del jazz moderno).

Tra i big del festival figurano anche Paolo Fresu, Roswell Rudd, Danilo Rea, martux_m e il noto giornalista e organizzatore musicale Filippo Bianchi, riuniti in un insolito quintetto multimediale (il 7). Le voci di Sarah-Jane Morris e Cristina Donà daranno invece un notevole appeal al concerto della trombonista Annie Whitehead, un tributo alle musiche del rocker Robert Wyatt (il 10). Di tutt’altro approccio l’appuntamento con Elio e le Storie Tese, protagonisti del grande evento a ingresso gratuito che come ogni anno si terrà in Piazza dei Signori: il 5 maggio per accontentare tutti, anche chi guarda il jazz un po’ meno da vicino.

Il cartellone di Vicenza Jazz 2012 si arricchirà di numerosi altri nomi di spicco grazie ai concerti ospitati tutte le sere nella Basilica Palladiana all’interno del Panic Jazz Café Trivellato, curato da Luca Berton del Panic Jazz Club di Marostica, che quest’anno sbarca in Piazza dei Signori negli spazi sotto le logge, inaugurando il bar la cui nuova gestione è stata acquisita proprio dal Panic. I nomi annunciati non lasciano dubbi sulla forza jazzistica (e non solo) di queste notti vicentine: Antonio Sanchez, Dominic Miller, Curtis Fuller, Oliver Lake & Orrin Evans, Tingvall Trio, i Moriarty, Marco Tamburini, Giovanni Guidi e molti altri musicisti italiani e non, oltre a tanti giovani, promettenti allievi dei corsi di jazz del Conservatorio Pedrollo che animeranno le jam session sia in “orario spritz” che nel “dopofestival”.

Sfogliando il programma di Vicenza Jazz 2012 in ordine cronologico, si entra subito nel vivo del suo tema orientale: gli appuntamenti principali di venerdì 4 maggio (al Teatro Olimpico) saranno infatti i concerti della band del celeberrimo virtuoso indiano delle percussioni Trilok Gurtu e del trio del violoncellista olandese Ernst Reijseger, speziato dai contributi etnici del cantante e strumentista senegalese Mola Sylla.

Ancora forti sapori etnici nella giornata di sabato 5 maggio: nel pomeriggio la Jaipur Kawa Brass Band porterà suoni, danze e colori dall’India direttamente nelle strade del centro storico vicentino. In serata, Piazza dei Signori ospiterà il concerto a ingresso gratuito del tour “Enlarge Your Penis” di Elio e le Storie Tese: un omaggio che il festival fa ai cittadini di Vicenza e ai numerosi turisti della musica che giungono in città per la manifestazione. Un modo per riascoltare nelle sue vesti più ufficiali un artista come Elio, già ospite in passato di Vicenza Jazz all’interno di progetti di più marcata impronta jazzistica.

Domenica 6 maggio sarà una giornata costellata di concerti, con numerose formazioni itineranti nel centro storico durante il pomeriggio (tra le altre anche la Jaipur Kawa Brass Band), il tradizionale appuntamento mattutino con la messa musicata in versione jazz dal Coro e Orchestra di Vicenza diretti da Giuliano Fracasso (Abbazia di S. Agostino), e una nuova ondata di musiche dai temi orientali in serata al Teatro Comunale. Qui suoneranno infatti il “Saiyuki Trio” del chitarrista vietnamita Nguyên Lê (con gli strumenti esotici del giapponese Mieko Miyazaki e dell’indiano Prabhu Edouard) e il gruppo “Samdhi” del sassofonista di origine indiana Rudresh Mahanthappa (con Nguyên Lê, Rich Brown e Gene Lake).

Uno spettacolo multimediale tutto da scoprire, con tanto di proiezioni, sarà quello proposto lunedì 7 maggio al Teatro Comunale dal sorprendente abbinamento di Paolo Fresu, Roswell Rudd, Danilo Rea, martux_m e Filippo Bianchi, il cui libro 101 microlezioni di Jazz fornirà la trama per questa produzione originale.

Martedì 8 maggio Vicenza Jazz tornerà nella cornice del Teatro Olimpico, sede ideale per l’esecuzione delle Beethoven’s 33 Diabelli Variations, la personale rivisitazione improvvisativo-sinfonica che Uri Caine ha dato del capolavoro pianistico beethoveniano. Un’opera di rara esecuzione date le ampie forze strumentali che richiede, per la cui realizzazione Caine sarà affiancato dall’Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Carlo Tenan.

Doppio appuntamento mercoledì 9 maggio al Teatro Comunale: la serata sarà aperta dal trio del pianista Stefano Battaglia, che lascerà poi la scena al colossale contrabbassista Ron Carter con il suo Golden Striker Trio (con Russell Malone alla chitarra e Donald Vega al pianoforte). Originale, curioso e alternativo è “Soupsongs”, il tributo a Robert Wyatt ideato e diretto dalla trombonista inglese Annie Whitehead, che raccoglie attorno a sé un ampio organico nel quale si distinguono le voci di Sarah-Jane Morris e Cristina Donà.

Andrà in scena al Teatro Comunale giovedì 10 maggio. Venerdì 11 maggio Vicenza Jazz torna al Teatro Olimpico con una nuova maiuscola serata a piena orchestra. Questa volta il solista sarà il trombettista Fabrizio Bosso, che si farà sostenere dalla sua ritmica (Claudio Filippini, Rosario Bonaccorso, Lorenzo Tucci) nell’incontro con l’Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Stefano Fonzi sulle note di “Enchantment: l’incantesimo di Nino Rota”: celeberrime e meno note pagine del maestro italiano delle colonne sonore in una versione jazz sinfonica che offre a Bosso una splendente scenografia musicale per un prova di notevole virtuosismo.

Con il suo tema monkiano, l’ultima serata di Vicenza Jazz 2012, al Teatro Olimpico, sabato 12 maggio, si ricollega alla prima edizione delle New Conversations vicentine: anche allora (ma in omaggio a Bill Evans) andarono in scena contemporaneamente tre pianisti, ognuno col suo strumento (nessuna riduzione di scala con un solo pianoforte a 4 o 6 mani dunque). Questa volta sul palco saliranno Kenny Barron, Mulgrew Miller e Dado Moroni. A rinforzare il tema monkiano della serata ci penserà poi il sestetto di Franco D’Andrea. Il pianista di Merano è stato l’asso pigliatutto del più recente referendum Top Jazz, dove ha sbancato imponendosi come migliore pianista dell’anno, per il miglior gruppo (il quartetto) e salendo sul podio anche per il miglior disco e come miglior musicista in assoluto. D’Andrea suonerà all’Olimpico con una nuova formazione che è in pratica la fusione delle sue due principali band, il longevo quartetto con Andrea ‘Ayace’ Ayassot, Aldo Mella e Zeno de Rossi e l’innovativo trio con Mauro Ottolini e Daniele D’Agaro.

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