"His Clancyness" presentano "Isolation Culture" al CSC di San Vito di Leguzzano
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Sabato 7 gennaio alle 22 il CSC Centro Stabile di Cultura a San Vito di Leguzzano in via Leogra 4 in collaborazione con "Il Faro Psych Fest" ospiterà il gruppo "His Clancyness" per la presentazione del loro ultimo album "Isolation Culture". Dietro al complesso "His Clancyness" si nasconde ovviamente Jonathan Clancy, già leader di "Settlefish" e "A Classic Education". Negli ultimi anni il musicista canadese di stanza a Bologna ha registrato un paio di album: "Vicious" (2013) e il recentissimo "Isolation Culture" (uscito su "Maple Death Records"/"Tannen Records" per l’Europa, "Hand Drawn Dracula" nel resto del mondo), pubblicato assieme a Jacopo Borazzo, Giulia Mazza e Nico Pasquini, allargando quindi questo suo progetto a una vera e propria band. In apertura suonerà la band bolognese "Qlowski", che presenterà il suo omonimo album d'esordio, registrato su un 4 piste a nastro proprio da Jonathan Clancy e Nico Pasquini. Dopo i concerti dj-set by "Mother Island". Apertura porte alle 21.30. Prezzi: 5 euro intero e 2.50 euro studenti. Entrata riservata ai soci CSC: costo tesseramento annuale di 5 euro. Info sui concerti in programma al CSC: www.centrostabile.it
Note biografiche sugli album degli "His Clancyness": l’uscita del primo disco "Vicious" sull'etichetta "Fat Cat Records" aveva visto la band impegnata in un viaggio inarrestabile tra Europa e Stati Uniti, toccando più di 160 città tra tour, festival (ATP, Eurosonic, SXSW, Le Guess Who, The Great Escape) e session radiofoniche (BBC, Radio2), prima di fermarsi a lavorare al nuovo Lp. Nel lavoro sul nuovo album "Isolation Culture" sono stati affiancati da Matthew Johnson (o MJ com’è conosciuto in quanto front man degli Hookworms) presso i Suburban Home Studio a Leeds e da Stu Matthews (Beak, Anika, Portishead) agli Invada Studio dei Portishead, dove è stato catturato al meglio lo spirito delle loro sperimentazioni, convogliato nel succinto art-pop che potete sentire oggi. Entrambi i produttori hanno permesso alle canzoni irrequiete e assertive degli "His Clancyness" di brillare attraverso l’oscurità lo-fi dei nastri home-recorded e del sibilo analogico.