Lo slancio vitale: "La Donna Che Canta" a Thiene
Martedì 21 marzo alle 20 verrà proiettato all'Auditorium Fonato di Thiene per la rassegna "Cinema e Psicoanalisi 2017" (vedi programma) il film "La Donna Che Canta" (Drammatico - 2010 - Canada/Francia - 130' minuti) di Denis Villeneuve, tratto dall'opera teatrale "Incendies" di Wajdi Mouawad. La pellicola ha ricevuto la nomination come miglior film straniero ai premi Oscar 2011. Attori protagonisti: Lubna Azabal: Nawal Marwan - Mélissa Désormeaux-Poulin: Jeanne Marwan - Maxim Gaudette: Simon Marwan. Trama: in Canada il notaio Jean Lebel legge ai due gemelli Jeanne e Simon le ultime volontà della madre Nawal Marwan. La donna chiede ai suoi figli di consegnare due lettere: una per il padre che essi non hanno mai conosciuto e che ritenevano morto in guerra e l'altra per il fratello di cui ignoravano l'esistenza. Inizialmente solo Jeanne accetta questo compito e va in Libano mettendosi sulle tracce del passato della madre. Tornando indietro nel tempo, si ricompone piano piano il percorso di Nawal sin da quando era solo una ragazza. La giovane Nawal, cristiana, ama un non cristiano, suscitando il disprezzo della sua famiglia: il suo amante viene ucciso, il figlio che partorisce le viene sottratto subito dopo il parto e lei viene cacciata di casa per avere disonorato la sua famiglia. Dopo qualche anno, allo scoppio della guerra civile in Libano, Nawal torna al suo paese in cerca del figlio a cui non ha mai smesso di pensare, ma trova solo morte e violenza. Decide allora di ripagare la violenza subita con la stessa moneta e si lega ad un gruppo radicale. In quanto cristiana, riesce ad entrare in contatto con un importante leader politico cristiano e, al momento stabilito, lo uccide. Catturata, viene rinchiusa in prigione, dove resterà per 15 anni, subendo torture e violenze. Intanto Jeanne viene a sapere della prigionia a cui era stata sottoposta la madre e convince il fratello Simon a raggiungerla in Libano. I gemelli vengono a sapere del bambino che la loro madre aveva partorito da giovane. Visitano anche la prigione in cui Nawal è stata rinchiusa senza mai piegarsi alle torture e alle violenze e dove era conosciuta come "La Donna Che Canta".