Centenario Mario Rigoni Stern ad Asiago: convegni e concerto
L’evento “Mario Rigoni Stern e il suo Altipiano: cento anni di etica civile, letteratura, storia e natura” si terrà sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021 in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Mario Rigoni Stern... . Il Ministro Della Cultura, Dario Franceschini: “Rigoni Stern uno dei grandi della letteratura, anticipatore dei temi ambientali. C’è molta modernità negli scritti di Mario Rigoni Stern che, con grande anticipo, ha dimostrato l’importanza di avere un rapporto sano con la natura fondato sul rispetto. Un messaggio universale di cui non possiamo fare a meno e che Rigoni Stern scriveva prima che questa sensibilità divenisse centrale nell’agenda globale”.
IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO:
1° GIORNO
Sabato, 30 ottobre 2021 - ore 9.30
Mattina
LETTERATURA E SCRITTURA - relatori:
- Eraldo Affinati, Mario Rigoni Stern, grande scrittore del Novecento
- Carlo Ossola, Dai viaggi di Klimius a Arboreto salvatico: dendrologia di Mario Rigoni Stern
- Giuseppe Mendicino, L’etica forte e la scrittura chiara di Mario Rigoni Stern
- Fabio Magro, Il narratore Mario Rigoni Stern
- Sergio Di Benedetto “La neve ha accompagnato la mia vita”. Stagioni, il testamento letterario del sergente Rigoni
- Paolo Lanaro, Poesia dei monti e delle valli in Rigoni Stern
- Marguerite Bordry “Questo era l’unico posto al mondo dove poteva vivere”: piccola patria e senso della comunità nella Trilogia dell’Altipiano di Mario Rigoni Stern
Modera - Sergio Frigo
Pomeriggio
IL BOSCO E LE MONTAGNE - relatori:
- Luca Mercalli, Breve ricordo di Mario Rigoni Stern meteorologo
- Paolo Cognetti, Cavare ceppi e piantar piantine - gli alberi di Mario Rigoni Stern
- Raffaele Cavalli, Mario Rigoni Stern tra scienze del bosco e cultura della montagna
- Daniele Zovi, L’urogallo, la volpe e altri selvatici di Mario
- Sara Luchetta, Tra domestico e selvatico: le geografie della natura di Mario Rigoni Stern
- Gaetano Thiene, Lo scrittore dell’Altipiano e l’artista di Falcade: M. Rigoni Stern e A. Murer
Modera - Chiara Visentin
Sera
CONCERTO - I Crodaioli di Bepi De Marzi - ore 21.00
2° GIORNO
Domenica, 31 ottobre 2021 - ore 9.30
Mattina
LE GUERRE DEL NOVECENTO E IL SENSO DELLA MEMORIA - relatori:
- Mario Isnenghi, Da una guerra all’altra e ritorno
- Walter Barberis, Mario Rigoni Stern e l’Einaudi
- Paolo Pozzato, Mario Rigoni Stern e la Prima Guerra Mondiale: ricordi e personalità di un lungo percorso
- Carla Poncina, Un ragazzo delle nostre contrade. Mario Rigoni Stern tra memoria e poesia
- Emilio Franzina, L’emigrazione dall’Altipiano dei Sette Comuni
- Giovanni Kezich, Rigoni Stern, Hemingway, Tolstoj e Omero
Modera - Nicoletta Martelletto
Pomeriggio
IL SERGENTE E L’ALTIPIANO - relatori:
- Gian Piero Brunetta, Il lungo viaggio del Sergente verso lo schermo
- Sergio Bonato, Mario Rigoni Stern e la tradizione cimbra dei Sette Comuni
TAVOLA ROTONDA FINALE SUL PREMIO MARIO RIGONI STERN con Sergio Frigo, Mario Isnenghi e Sara Luchetta
DIRETTA STREAMING CONVEGNO INTERNAZIONALE CENTENARIO MARIO RIGONI STERN
Facebook Live in diretta dal Teatro Millepini di Asiago: link https://www.facebook.com/AltoRilievoVdM
Lunedì 1 novembre
ORE 21:00 Ricordando Mario Rigoni Stern
Teatro Millepini Asiago
Una serata di canti e testi per ricordare lo scrittore asiaghese nel centenario della sua nascita.
L'ingresso è libero su prenotazione presso lo sportello IAT di Asiago in Piazza Carli - 0424/462221.
Le regole per l'accesso sono le stesse per i cinema ed i teatri.
Alessandro Barbero
Le celebrazioni del centenario dalla nascita dello scrittore Mario Rigoni Stern, si terranno ad Asiago il 30 e 31 Ottobre, la città in cui nacque il primo novembre 1921. Per l’occasione è stato organizzato un convegno internazionale intitolato ''Mario Rigoni Stern e il suo Altipiano, cento anni di etica civile, letteratura, storia e natura''. Per un appassionato di storia Rigoni Stern è soprattutto ricordato per le pagine del libro che gli dette più notorietà, ''Il sergente nella neve'', in cui parla della guerra in un modo tutto nuovo per quegli anni. Come gran parte dei ragazzi nati negli anni dopo la Grande Guerra, in pieno periodo Littorio, la formazione fascista, il culto del militarismo, la marzialità, erano all’ordine del giorno, sicché il giovane Rigoni Stern decise per la carriera militare e si arruolò volontario alla scuola centrale militare di alpinismo (ora centro addestramento alpino) di Aosta. All’entrata in guerra dell’Italia, combatté come alpino nella divisione Tridentina, nel battaglione "Vestone", al confine con la Francia nel 1940 al fianco della Germania, poi nell'ottobre dello stesso anno sul fronte greco-albanese e infine in Russia. Gli indottrinamenti del regime fascista e le illusioni giovanili di Rigoni cadranno durante la disfatta e la ritirata degli alpini dalla Russia. Gli alpini erano rimasti abbandonati nella "sacca" sul fiume Don, e il sergente Maggiore Rigoni, si sentì responsabile per i suoi uomini e si impegnò al massimo per riuscire a ripiegare con ordine e ricondurli in patria, impegno che gli valse la medaglia d’argento al valor militare. Non aderì alla Repubblica di Salò e per questo motivo fu fatto prigioniero dei tedeschi che lo deportarono in un campo di concentramento in Prussia Orientale, dove rimase per due anni fino alla liberazione da parte dell’armata Rossa. A proposito di questa guerra dirà in seguito (cambiando drasticamente opinione rispetto al periodo in cui si arruolò volontario):
«I russi erano dalla parte della ragione, e combattevano convinti di difendere la loro terra, la loro casa, le loro famiglie. I tedeschi d'altra parte erano convinti di combattere per il grande Reich. Noi non combattemmo né per Mussolini, né per il Re, ma per salvare le nostre vite.»
Altra sua frase che diventò storica è stata questa: «Il momento culminante della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita...»
Terminata la guerra, grazie anche al valore dimostrato in guerra, ottenne un impiego pubblico presso l’Archivio del Catasto di Asiago. In quegli anni raccolse tutti i diari e i tutti i fogli scritti ai tempi della guerra, della ritirata di Russia e della deportazione, e ne venne fuori un libro che nel 1952 mandò a Elio Vittorini della casa editrice Einaudi. L’opera era “Il sergente nella Neve”, un libro autobiografico che venne pubblicato nel 1953, riscuotendo un incredibile successo, e avviando un’intensa collaborazione con la casa editrice torinese che porto alla pubblicazione di altre opere (delle quali non sto a far l’elenco), ma per le quali gli vennero attribuiti negli anni numerosi premi letterari nazionali, tra i quali i premi Bagutta, Campiello, Grinzane Cavour, Feltrinelli, Chiara e Flaiano.
Per la sua storia, per la sua persona e il valore che ha sempre dimostrato, nel 2003 viene candidato a Senatore a vita, ma lo scrittore dalla sua residenza di Asiago fa sapere:
«Non abbandonerò mai il mio paese, le mie montagne per uno scranno in Parlamento. Non è il mio posto».
Nel novembre del 2007 gli viene diagnosticato un tumore al cervello; prima di morire si fa accompagnare dai figli sui luoghi a lui più cari dell'Altopiano: a Vezzena e a Marcesina in particolare.
Mario Rigoni Stern muore il 16 giugno 2008.