Allarme rosso per la sanità in Veneto: Scendiamo in piazza!
Caracol Olol Jackson organizza: "Scendiamo in piazza per una salute di comunità, capillare e diffusa nel territorio."
Sabato 19 Dicembre ore 18.00
P.zza Matteotti- Vicenza
ALLARME ROSSO PER LA SANITA' VENETA!
"Il Veneto è rimasto costantemente in zona gialla. Durante le giornaliere conferenze stampa di Zaia, è tutto sotto controllo, funziona tutto alla perfezione.
Purtroppo la realtà è un'altra: decessi giornalieri per Covid triplicati rispetto al primo lockdown; all'11 dicembre regione con il dato più alto in Italia di nuovi positivi (3.883)
e di percentuali di nuovi positivi rispetto ai tamponi eseguiti (23,82%); tracciamento completamente saltato dal mese di ottobre; gli ospedali
veneti sono al limite, al 10 dicembre i ricoverati sono 2855, di cui 352 in terapia intensiva. Gran parte delle prestazioni sanitarie "non Covid" sospese, personale
sanitario allo stremo e in molti casi a casa in quarantena.
La gestione di questa "seconda ondata" nella nostra Regione da parte di Zaia è fallimentare, soprattutto di fronte all'attuale e prevedibile impennata di contagi di queste settimane.
Non c'è più tempo, bisogna intervenire subito: sbloccare la situazione di migliaia di specializzandi, procedere a consistenti assunzioni di medici e di infermieri e alla
stabilizzazione dei precari e all'internalizzazione dei servizi socio-sanitari attualmente dati in appalto. Vanno aumentati i posti letto (dal 2002 in Veneto sono stati
ridotti del 20,3% e quelli di terapia intensiva del 39%) negli ospedali pubblici, che devono essere destinatari di importanti investimenti strutturali in attrezzature.
Il vaccino non è sufficiente a salvarci da questa e dalle future pandemie, è necessario "nella e nel post-pandemia" costruire un sistema di salute di comunità, capillare e diffusa nel territorio.
Soprattutto, poi, nel Veneto delle acque inquinate dai Pfas e dell'inquinamento atmosferico da polveri sottili. Non ci può essere salute senza una mobilità sostenibile e
un ripensamento degli spazi urbani ed agricoli, bloccando il consumo di suolo.
Come Caracol Olol Jackson, nel nostro piccolo, proviamo a dare un contributo alla riduzione delle diseguaglianze in salute e delle sue determinanti sociali, economiche
ed ambientali, ma non basta.
Dobbiamo mobilitarci in tanti e tante per:
- ottenere che i miliardi del recovery fund vadano alla salute e non alle spese militari e alla costruzione di inutili grandi opere;
- mettere al centro delle politiche sanitarie i bisogni delle persone e non il business della sanità;
- potenziare i servizi del territorio sia di personale sanitario, sia di altre professionalità, perchè la salute non è solo assenza di malattia.
Ci vediamo in piazza sabato 19 dicembre per dare un segnale chiaro e forte!!!" Caracol Olol Jackson